Proteste e scontri, Usa e Canada in ansia per i propri cittadini

Nuove proteste delle opposizioni in Togo contro la dinastia Gnassingbe, che governa il Paese da oltre 50 anni. Centinaia di persone sono scese in piazza, sfidando l’ordinanza con cui il governo ha proibito le manifestazioni durante i giorni feriali, limitandone lo svolgimento al solo weekend. “Mobilitazioni non autorizzate” secondo gli Stati Uniti, che, infatti, temendo per l’incolumità dei propri concittadini presenti nel territorio dello Stato africano hanno emesso una serie di avvisi. Stessa misura adottata anche dal Canada.

“L’ambasciata Usa – si legge in un comunicato di Washington – è stata informata del fatto che nei giorni 18 e 19 ottobre sono in programma cortei non autorizzati delle opposizione a partire dalla mattina. I manifestanti si muoveranno attraverso il centro e i quartieri occidentali e orientali di Lomè (capitale del Togo ndr). E' prevedibile una congestione del traffico automobilistico e un’interruzione dei servizi di trasporto pubblico“. Il Canada, da parte sua, ha ricordato gli incidenti verificatisi martedì scorso nella città settentrionale di Sokode dopo l’arresto di un imam locale. “Le manifestazioni politiche – spiega una nota diffusa dalle autorità di Ottawa – spesso sfociano in atti di violenza, soprattutto a Lomè. Durante le proteste i servizi di e telecomunicazione e trasporto rischiano di essere sospesi. Evitate di trovarvi nei luoghi dove si verificano assembramenti di persone. Informatevi sui media circa la situazione e seguite le indicazioni delle autorità locali“.

Da 50 anni gli Gnassingbe guidano il Togo. Eyadema è stato al potere per 38 anni. Dopo la sua morte, avvenuta nel 2005, i pieni poteri sono passati al figlio, Faure, nominato suo successore. Il suo ultimo mandato è iniziato nel 2015 e dovrebbe scadere nel 2020. Ma egli sarà rieleggibile per un nuovo incarico, in virtù di una legge, fortemente avversata dalle opposizioni, che ha cassato il numero massimo di mandati esercitabili. Con le manifestazioni si sta cercando di fare pressing sul governo per reintrodurre i limiti alla rieleggibilità.