Nucleare, Washington: “L’Iran rispetta l’accordo ma ne viola lo spirito”

L’amministrazione Usa ha certificato al Congresso americano che l’Iran sta tecnicamente rispettando i termini dell’accordo sul nucleare stipulato nel 2015 ma ne sta “indiscutibilmente venendo meno nello spirito“. Lo hanno riferito a giornalisti fonti ufficiali statunitensi, affermando che l’amministrazione Trump ha deciso di estendere l’esenzione da sanzioni relative al programma nucleare mentre è in corso una revisione sulla politica nei confronti dell’Iran.

E’ la seconda volta dal suo insediamento che Trump conferma le condizioni stabilite dall’accordo nucleare con l’Iran, pur insistendo di voler rivedere l’intesa che ha a più riprese giudicato “pessima“. L’accordo prevede una verifica periodica per stabilire se il comportamento di Teheran è conforme a quanto stabilito dall’accordo e la scadenza in questo caso era fissata per la mezzanotte di oggi, ora di Washington. La decisione presa dall’amministrazione Trump conferma quindi lo status quo, fonti ufficiali americani hanno fatto sapere intanto che l’amministrazione Usa è al lavoro sulle mancanze dell’intesa e nell’intenzione di punire l’Iran il suo comportamento non in materia di nucleare.

Nei mesi scorsi il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, aveva dato indicazione affinché venga condotta una revisione dell’accordo sul nucleare iraniano. Sean Spicer aveva parlato di passo “prudenziale” per spiegare la decisione della Casa Bianca di verificare entro tre mesi il rispetto dell’accordo da parte di Teheran. Alla domanda de Trump fosse preoccupato che l’Iran potesse “imbrogliare”, Spicer aveva risposto che “sta facendo una cosa prudenziale chiedendo una verifica dell’attuale accordo. Se avesse pensato che tutto era ok non lo avrebbe fatto. Parte della verifica dell’accordo è per stabilire se l’Iran lo rispetta e per formulare raccomandazioni sulla strada da seguire”. il presidente iraniano Hassan Rouhani, da poco confermato alla guida della Repubblica Islamica, ha più volte ribadito che l’Iran non chiederà “il permesso di nessuno” per aumentare la propria capacità missilistica.