No di Strasburgo alle liste trasnazionali

No del Parlamento europeo alla proposta di introdurre liste transnazionali per eleggere una parte dei suoi membri dopo la Brexit. Con 368 voti a favore, 217 contrari e 34 astensioni, i deputati di Strasburgo hanno approvato un emendamento per sopprimere la parte legata alle liste transnazionali in un rapporto sulla composizione del Parlamento europeo dopo l'uscita del Regno Unito dall'Ue.

La proposta

Il testo soppresso prevedeva l'istituzione di una circoscrizione elettorale comune comprendente l'intero territorio dell'Unione “dopo l'entrata in vigore della base giuridica appropriata per le liste transnazionali”. L'idea era stata lanciata dall'Italia e aveva ottenuto il forte sostegno del presidente francese, Emmanuel Macron.

Ripartizione

L'emendamento soppressivo delle liste transnazionali è stato presentato dai gruppi Partito Popolare Europeo, Europa della Libertà e della Democrazia Diretta, Sinistra Unitaria Europea e Conservatori e Riformisti Europei. Il Parlamento europeo, nella stessa relazione, ha adottato la sua proposta per la ripartizione dei seggi che saranno lasciati liberi dal Regno Unito dopo la Brexit. Il numero complessivo di deputati europei scenderà da 751 a 705, mentre 27 dei 73 seggi attualmente detenuti dalla Gran Bretagna dovrebbe essere ridistribuito tra gli Stati membri sulla base del principio della cosiddetta proporzionalità degressiva. Resta confermato che il numero di europarlamentari dell'Italia passerà dai 73 attuali a 76, ma la decisione dell'Europarlamento deve tuttavia essere confermata dai capi di Stato e di governo dell'Ue.

Delusi

“Affossando le liste transnazionali, il Parlamento europeo perde un'occasione storica unica“, ha commentato il presidente del gruppo dei Verdi, Philippe Lamberts. Secondo il capogruppo le liste transnazionali non avevano mai avuto “tanta popolarità” tra i governi dell'Ue. “Oggi èl'orizzonte della democrazia europea che si richiude, lasciandola confinata al territorio della Nazione“, ha detto Lamberts.