“L’autore dell’operazione di Nizza in Francia è uno dei soldati dello Stato Islamico. Ha condotto questa operazione in risposta agli appelli a colpire la popolazione degli Stati della coalizione che combatte lo Stato Islamico”. E’ la rivendicazione del sedicente Califfato, arrivata attraverso l’agenzia di stampa Amaq.
Nel frattempo le autorità francesi hanno concetrato le loro indagini sul telefono cellulare ritrovato nel camion usato per l’attacco alla Promenade des Anglais. L’apparato telefonico appartiene a Mohamed Lahouaiej Bouhlel, il killer autista del camion, rinvenuto insieme ai suoi documenti e a un bancomat.
Secondo quanto rivela Le Monde, in particolare, sarebbero emersi alcuni nomi “interessanti” e in particolare contatti comuni con Omar Diaby, un jihadista di spicco originario di Nizza, legato però al fronte Al Nusra e non all’Isis. “Ci stiamo lavorando su, ma è ancora troppo presto per trarne conclusioni”, precisa una delle fonti, spiegando che finora nessun elemento permette di confermare che queste conoscenze comuni non siano casuali.
Sono cinque in totale le persone fermate dopo la strage di Nizza dagli inquirenti che seguono il caso: a riferirlo sono i media locali, precisando che resta in stato di fermo l’ex moglie dell’attentatore e che, oltre ad una persona fermata ieri, tre arresti sono scattati oggi.
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