NIGERIANI AL VOTO MENTRE INCOMBE LO SPETTRO DI BOKO HARAM

Sono circa 68 milioni i nigeriani che andranno al voto per scegliere il nuovo presidente e rinnovare in questo modo il volto del parlamento federale. La data prevista inizialmente per il 14 febbraio, è stata rinviata di 6 settimane a causa della campagna militare voluta dal governo per riprendere il controllo dei territori che sono in mano ai jihadisti di Boko Haram.

E’ in questo contesto che le autorità hanno oggi annunciato la riconquista della capitale del “Califfato”, proprio alla vigilia delle elezioni che vedono il presidente uscente Goodluck criticato per non aver fatto abbastanza per fermare la violenza degli estremisti islamici e per denunciare la corruzione nel governo e nelle istituzioni del paese. Il principale rivale di Goodluck in questa campagna elettorale è Muhammadu Buhari, musulmano appoggiato da una coalizione di partiti sotto il nome di All Progressives Congress e che ha governato la Nigeria già nel biennio 1983-85. Oluremi Sonaiya è invece la prima ma anche l’unica donna tra i candidati che secondo al Jazeera non ha alcuna possibilità di vincere, ma rimane comunque una voce importante all’interno della politica del Paese.

Il metodo con cui si decreterà il vincitore è stato introdotto per impedire ai candidati di ottenere la preferenza in base alla composizione etnica e religiosa degli stati. Il candidato che sarà eletto a presidente dovrà conquistare il 25 per cento dei voti nei due terzi del Paese. In caso ciò non accadesse, si andrà al ballottaggio dove basterà ottenere la semplice maggioranza dei voti.

Ciò che rimane come primo obiettivo per il Paese sarà quello di eliminare la minaccia di Boko Haram che in 6 anni hanno causato 13 mila morti e provocato almeno un milione e mezzo di sfollati. Il gruppo terroristico fondato nel 2002 con il nome di “Le persone impegnate a diffondere gli insegnamenti del Profeta e la Jihad” è stato in seguito ribattezzato con l’attuale “Boko Haram” che letteralmente significa: “L’istruzione occidentale è vietata”. I suoi sostenitori infatti proibiscono qualsiasi attività politica o sociale che si associata alla cultura occidentale, così come partecipare alle elezioni e ricevere un’istruzione laica. Dal 2009, anno in cui hanno avuto inizio ufficialmente le operazioni militari di Boko Haram, ad oggi, il gruppo terroristico si è diffuso in maniera capillare in tutto il Paese arrivando a stringere un’alleanza con l’Isis proprio poche settimane fa.