Categories: Esteri

Missione a Istanbul per il procuratore saudita

Il procuratore capo dell'Arabia Saudita, Saud Muceb, è giunto nel consolato saudita a Istanbul per le indagini sull'omicidio del giornalista Jamal Khashoggi. 

Colloquio

I magistrato è arrivato ieri in Turchia, dove per la seconda volta ha incontrato l'omologo turco Irfan Fidan per un ulteriore colloquio sulla vicenda. Il nuovo vertice tra procuratori, inizialmente non previsto, arriva dopo che il quotidiano filo-governativo Yeni Shafak ha rivelato che il procuratore turco si era rifiutato di dare al collega saudita tutte le immagini e le registrazioni che proverebbero la barbara uccisione di Khashoggi all'interno del palazzo diplomatico. Riad ha riferito che 18 persone, 15 delle quali identificate dagli inquirenti turchi, sono state arrestate per l'omicidio. Ankara ha tuttavia richiesto maggiori dettagli sull'indagine e sul processo in corso a nel Regno saudita, chiedendo più volte che gli arrestati vengano estradati e processati in Turchia.

Appello

Hatice Cengiz, la fidanzata turca di Khashoggi, ha, intanto, chiesto l'intervento del presidente americano Donald Trump per arrivare alla verità sui fatti. “Sono delusa dal comportamento di molti Paesi, soprattutto gli Stati Uniti. Trump non deve permettere che l'assassinio del mio fidanzato venga insabbiato“.
Cengiz ha partecipato ieri sera a Londra all'evento “Ricordiamo Jamal“, organizzato dalla organizzazione non profit Middle East monitor e dal forum Al Sharq. “Ora siamo a Londra, ma mi rivolgo a tutti coloro che in tutto il mondo vogliono verità e giustizia: fate sentire la vostra voce per il mio amato Jamal, chiedete ai vostri governi di aiutarci contro i criminali e i politici vigliacchi. Combattete per gli ideali di Jamal!”, ha detto la fidanzata del giornalista, consapevole di aver assunto il ruolo di “voce di coloro che non possono farsi sentire”.
Khashoggi, ha raccontato la donna, era un uomo “gentile e amorevole“, un giornalista che “credeva fermamente nella giustizia e nella libertà per il mondo arabo. I suoi ideali erano per lui parte dell'essere un cittadino responsabile, un'idea di cittadino che lui coltivava e che sognava si sarebbe diffusa non solo all'Arabia Saudita, ma a tutto il medio oriente”. 

Luana Pollini

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