Nelle prossime ore il Pentagono dovrebbe presentare alla Casa Bianca un piano per l'invio di circa 10mila soldati in Medio Oriente. Mossa che servirà a rafforzare la sicurezza nella regione.
Sul punto, ha spiegato funzionari del dipartimento della Difesa, una decisione non è stata ancora presa. Non è chiaro se Donald Trump approverà in toto il piano o se darà l'autorizzazione allo schieramento di un contingente numericamente inferiore. Durante le discussioni, oltre che delle truppe, si sarebbe parlato anche di nuove batterie di missili Patriot e di un maggiore impiego di navi, con l'obiettivo di monitorare l'Iran. L'incontro, infatti, è arrivato in un momento particolarmente caldo sull'asse Teheran-Washington. I funzionari della Difesa, che hanno preferito mantenere l'anonimato, hanno riferito che una possibile minaccia è rappresentata da razzi trasportati su imbarcazioni iraniane.
Un'approvazione del piano costituirebbe un cambio di rotta della politica militare in Medio Oriente di Trump, che a più riprese ha promesse un disimpegno Usa, ad esempio in Siria. Non solo: farebbe sorgere più di un interrogativo anche in seno al Congresso, visto che dirigenti del Pentagono – in una serie di briefieng alla Camera e al Senato – hanno a più riprese assicurato che non è interesse degli Stati Uniti entrare in guerra con l'Iran.
Il segretario alla Difesa, Patrick Shanahan, e il segretario di Stato, Mike Pompeo, hanno spiegato ai parlamentari che gli Usa vogliono scoraggiare, non provocare, Teheran. “Il nostro maggiore interesse – ha spiegato Shanahan ai giornalisti – è prevenire possibili errori di calcolo dell'Iran”. Ma molti dentro al Congresso hanno sollevato più di un dubbio sulla linea dura adottata dall'amministrazione Trump con la Repubblica Islamica, chiedendosi se, così facendo, si stia risponendo a non ben identificate minacce iraniane o se non si stia peggiorando una situazione che potrebbe portare a un conflitto.
E' stata la Cnn ad anticipare i piani per il Medio Oriente che il Pentagono avrebbe presentato alla Casa Bianca. Il colonnello dell'aeronautica Patrick Ryder, portavoce dei capi di gabinetto congiunti, si è rifiutato di commentare, dicendo: “Non discuteremo né speculeremo su potenziali o presunte operazioni o piani futuri”.
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