Macron commemora con Hollande la vittoria nella Seconda Guerra Mondiale

Il ministero francese dell’Interno ha reso noti i risultati definitivi delle presidenziali. Emmanuel Macron è stato eletto con il 66,1% delle preferenze, mentre Marine Le Pen ha raggiunto il 33,9%. L’astensione è stata del 25,44%, mentre 3,01 milioni di francesi hanno votato scheda bianca e 1,06 milioni sono stati i voti nulli.

Dimissioni

Come primo gesto da capo di Stato eletto (l’insediamento all’Eliseo dovrebbe avvenire il 14 maggio) Macron si è dimesso dalla presidenza di “En Marche!”, movimento che aveva fondato proprio nell’ottica di una sua candidatura alla massima carica nazionale.

Prima uscita

Nel day after dell’elezione Macron si è recato insieme a Francois Hollande all’Arco di trionfo per l’omaggio al milite ignoto in occasione del 72simo anniversario della fine della seconda guerra mondiale. Il presidente Hollande, che ha voluto Macron prima come consigliere poi come ministro del suo governo, ha voluto questa cerimonia come segno di “continuità repubblicana“, si è appreso da fonti dell’Eliseo. All’arrivo sulla place de l’Etoile, è andato verso la tribuna autorità per invitare Macron al suo fianco, poi ha percorso tutta la distanza verso l’arco di Trionfo con lui, scambiando qualche parola. Infine, dopo l’inno della Marsigliese e il canto dei partigiani della Resistenza, un momento di alta emozione per entrambi, Hollande ha passato in rivista gli ex combattenti e i vertici militari, stringendo le mani e presentando a tutti il suo successore. Da En Marche filtra che la prima visita ufficiale all’estero del neo capo di Stato dovrebbe svolgersi in Germania. Un incontro importante quello con Angela Merkel a Berlino specie nel segno delle politiche europee.

Auguri

A Macron continuano, intanto, ad arrivare i messaggi di auguri da parte dei principali esponenti della politica internazionale. “Non vedo l’ora di lavorare con il nuovo presidente – ha detto il premier israeliano, Benjamin Netanyahu – e di affrontare i temi comuni per le nostre democrazie. Una delle maggiori minacce che il mondo fronteggia oggi è il terrorismo estremista islamico che ha colpito Parigi, Gerusalemme e tante altre città. Francia e Israele sono vecchi alleati ed io sono sicuro che continueranno ad approfondire le relazioni“. Di simile tenore il messaggio del primo ministro indiano Narendra Modi che ha fatto arrivare a Macron per la sua vittoria “senza discussioni” dicendosi poi “ansioso” di lavorare intensamente con “il presidente eletto per rafforzare ulteriormente le relazioni franco-indiane“. Anche il premier serbo Aleksandar Vucic si è congratulato auspicando che la nuova leadership andrà a beneficio di un rafforzamento dei rapporti fra Parigi e Belgrado. In un messaggio di felicitazioni Vucic – lui stesso largo vincitore già al primo turno nelle presidenziali del 2 aprile scorso in Serbia – si è augurato al tempo stesso che la presidenza Macron si rivelerà positiva per l’intera “famiglia dei Paesi dell’Unione europea alla cui adesione la Serbia aspira”. Il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, si è detto “fiducioso che la Francia continuerà a contribuire in modo costruttivo a risolvere le nostre sfide comuni e a mantenere la nostra unità“. La Francia, ha sottolineato ancora Tusk, “è essenziale per l’Europa, come l’Europa lo è per la Francia”. Infine la conferenza episcopale francese, attraverso il suo segretario generale e portavoce mons. Olivier Ribadeau Dumas ha fatto pervenire “auguri e benedizioni” al neo capo di Stato per la sua impegnativa missione al servizio della Francia in vista del Bene comune”.