Macron affronta il caso banlieue

Non un “piano” ma un “cambio di metodo per far uscire dagli arresti domiciliari i quartieri svantaggiati“. Cioè le banlieue francesi. Così Emmanuel Macron ha presentato una serie di interventi mirati, dalla sicurezza alla giustizia, dal lavoro alle infrastrutture, con l'obiettivo dichiarato di contribuire alla “dignità e all'emancipazione degli abitanti dei quartieri periferici, delle famigerate 'cite'''.

Lavoro

Sul versante del lavoro Macron ha annunciato 30 mila stage – metà nel settore pubblico metà nel privato – per i giovani di terza media, che hanno difficoltà di inserimento sociale, con la creazione di apposite borse di studio entro settembre. Il presidente francese ha lanciato un appello alle 120 aziende quotate in borse, chiamate in causa per “fare la vostra parte” nella lotta alla disoccupazione giovanile nelle periferie, impegnandosi a convocare un'apposita riunione a luglio. Nei prossimi tre anni le stesse 120 aziende saranno sottoposte a dei test anonimi per individuare casi di discriminazione durante le procedure di assunzione.

Sicurezza

In materia di sicurezza, Macron ha riconosciuto che “finora abbiamo perso la battaglia nella lotta al traffico di droga” nelle banlieue, promettendo di porre rimedio con la stesura entro luglio di un vasto piano di lotta contro i traffici internazionali che “portano a commettere i peggior crimini“. Con l'occasione il presidente francese ha ribadito la sua posizione contraria alla legalizzazione della cannabis.

Il caso

L'intervento di Macron sulle banlieue era atteso da mesi: ne aveva fatto uno dei temi centrali della sua campagna alle presidenziali del 2017, in occasione delle sue visite mediatiche nella zona rossa di Sarcelles, alle porte di Parigi. Il tema era poi sparito dalla sua agenda politica, fino al discorso pronunciato lo scorso novembre a Tourcoing (nord). L'avvocato di successo e personalità molto in vista Jean-Louis Borloo era stato incaricato della stesura di un rapporto. Un documento molto ampio era stato consegnato all'Eliseo ma Macron non sembra averlo tenuto in considerazione. Il rapporto suggerisce, tra l'altro, un piano di investimenti di 48 miliardi di euro.