Lassa: il nuovo incubo dell'Africa

Con 31 decessi e decine di casi accertati nella sola Nigeria non può più parlarsi del fenomeno locale. E, infatti, l'epidemia di Lassa sta terrorizzando tutti i Paesi dell'Africa occidentale, sia nei territori dove è già endemica – oltre alla Nigeria anche Guinea, Liberia e Sierra Leone – che in quelli dove di solito si registrano casi sporadici, come Costa d'Avorio, Burkina Faso, Mali, Benin e Togo.

Vicini in allarme

Martedì anche le autorità ivoriane hanno varato alcune misure di prevenzione per impedire il contagio. “In considerazione della situazione nei paesi colpiti e del flusso di movimenti della popolazione tra i paesi della subregione, la Costa d'Avorio non è immune al rischio di diffusione della malattia” ha dichiarato il ministro della Salute, Raymonde Goudou

La malattia

L'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) descrive la febbre di Lassa come un'infezione virale della stessa famiglia del virus di Marburg. La malattia si manifesta in modo endemico in alcuni Paesi della regione, durante la stagione secca. E' asintomatica nell'80% dei casi, ma negli altri può causare grave lesioni emorragiche o neurologiche, anche letali. I sintomi sono molto simili a quelli di altre patologie, come l'Ebola e la malaria, rendendone l'identificazione più difficile: febbre alta, debolezza, dolori muscolari e debolezza generalizzata. Si trasmette col contatto diretto con sangue, urine, feci e altre secrezioni di una persona ammalata ma più spesso con escrementi del roditore africano portatore della malattia, il Mastomys, presente nelle abitazioni dei quartieri pià insalubri e a volte consumato dalla popolazione. 

Prevenzione

Pierre Fomenty, dell'Oms, fa notare un numero elevato di casi sospetti in Nigeria, più di 300, di cui in realtà solo 77 sono stati confermati come febbre di Lassa. A questi si aggiunge una decina di casi in Benin, qualche altro in Liberia e casi sospetti in Togo. “A spaventare di più è il fatto che non esiste alcun test di depistaggio. Manifestazione specifica della febbre di Lassa è l'emorragia, ma a quel punto il trattamento non fa più effetto. Dobbiamo puntare su campagne di sensibilizzazione e sorveglianza precoce delle persone ammalate” sottolinea Fomenty.