La morte non basta, ex generale espulso dal Pcc

Venire espulsi dal Partito comunista cinese (Pcc) dopo la morte è possibile. E' successo a Zhang Yang, ex generale dell'Esercito di Liberazione militare e, fino allo scorso anno, membro della Commissione militare centrale, organo di comando delle Forze Armate cinesi, a capo del quale siede il presidente Xi Jinping.

Pena postuma

Zhang, che si è tolto la vita lo scorso anno, è stato espulso per “violazioni multiple” legate a un caso di corruzione. A ciò si aggiunge la confisca delle proprietà derivanti dall'attività illecite. L'ex miliare era caduto in disgrazia nel settembre 2017, assieme a un altro membro della Cmc, Fang Fenghui, anch'egli espulso oggi dal Pcc – secondo un comunicato diffuso dalla stessa Commissione Militare Centrale – su approvazione dello stesso Comitato Centrale del partito, l'organo composto di circa quattrocento dirigenti di livello nazionale.

Lo scandalo

Fang aveva ricoperto la carica di capo dello staff della Commissione Militare Centrale. Zhang era sotto indagine per i suoi legami con due ex vice presidenti della Cmc: Guo Boxiong, condannato nel 2016 all'ergastolo per corruzione, e Xu Caihou, sotto indagine nel 2014 e scomparso nel 2015, prima di comparire davanti ai giudici. 

La lotta di Xi

La lotta alla corruzione è stato uno dei tratti caratteristici del primo mandato di Xi Jinping, rinnovato lo scorso anno.  Nel corso di cinque anni 1,4 milioni di quadri o dipendenti del Partito comunista cinese sono stati sanzionati, licenziati o arrestati per reati connessi a corruzione, peculato o malversazione finanziaria