La Casa Bianca: “Il mondo vi guarda”

Il governo iraniano dovrebbe rispettare i diritti del suo popolo, incluso quello di espressione. Il mondo sta guardando“. Così la portavoce della Casa Bianca, Sarah Sanders, ha commentato in un tweet le manifestazioni degli ultimi giorni in Iran. Ci sono notizie, ha aggiunto, di “proteste pacifiche dei cittadini iraniani stufi della corruzione del regime e dello sperpero di ricchezze nazionali per finanziare il terrorismo all'estero“. 

In crisi

Le manifestazioni originano da problemi economici effettivi, da recenti aumenti dei prezzi, alla disoccupazione, ma cadono in un momento di particolare difficoltà politica per il presidente Hassan Rohani: quando ancora non era riuscito a trasformare in vantaggi effettivi per l'economia il successo politico dell'accordo sul nucleare concluso con l'ex presidente Usa Barack Obama, Donald Trump ha imposto nuove sanzioni all'Iran e dichiarato guerra aperta a quell'accordo, come al rafforzato ruolo di Teheran – proprio grazie all'impegno in Siria e in Iraq contro l'Isis – sul piano regionale. Abituato ad essere sempre criticato dagli ultraconservatori, che guardano alla Guida suprema Ali Khamenei, ora Rohani si trova nel mirino anche dei riformisti radicali, delusi per gli scarsi risultati ottenuti sul piano interno: dall'economia ai nodi mai risolti delle libertà personali e politiche. Ma come gli attacchi giungano prevalentemente da “destra” emergerebbe anche dal fatto che sia la tv che i media conservatori insistono proprio sui problemi economici, mentre prima la linea ufficiale era sempre stata che l'economia andava bene nonostante le sanzioni internazionali.

A volte ritornano

Un altro elemento nuovo è rappresentato dalla ricomparsa dell'ex presidente Ahmadinejad, al cui governo molti imputano le origini degli attuali problemi economici di Rohani. Ahmadinejad ha avviato una sorta di sotterranea campagna elettorale in vista delle presidenziali del 2020, diffondendo dichiarazioni pubbliche e messaggi sui social network che criticano la situazione del Paese e anche la magistratura, rea di aver fatto finire in carcere persone a lui vicine per corruzione e reati finanziari. L'ex presidente si è anche spinto a criticare in modo indiretto lo stesso Khamenei, che pur l'aveva sostenuto per entrambe le elezioni del 2005 e del 2009. Al punto che la Guida ha risposto di recente dicendo che coloro che hanno retto il Paese per quasi un decennio non hanno ora il diritto di tornare facendo la parte dell'opposizione.