I miliziani dello Stato Islamico sarebbero in possesso di gas vescicante come l’iprite, meglio noto come “gas mostarda” che i jihadisti avrebbero usato contro i peshmerga curdi dell’Iraq, nell’attacco condotto lo scorso mercoledì vicino alla città di Makhmour, 50 chilometri da Irbil. Lo riferisce il Pentagono dopo che il portavoce del ministero della Difesa tedesco ha confermato la possibilità di uso di armi chimiche da parte dei miliziani: molti tra i combattenti curdi hanno sperimentato in seguito all’offensiva dello Stato Islamico seri problemi respiratori.
La notizia è stata diffusa dal Wall Street Journal dove viene sottolineato che non si tratterebbe della prima volta che l’Isis riceve accuse simili: già a gennaio 2015 il governo curdo aveva dichiarato di essere in possesso di prove sull’utilizzo di cloro in un attentato degli uomini di al Baghdadi.
L’uso di iprite però indicherebbe una crescita ed un miglioramento delle capacità di combattimento del Califfato sul campo di battaglia. Inoltre, secondo alcune fonti citate dal quotidiano americano, l’Isis avrebbe ottenuto il gas mostarda in Siria, dove il governo ha ammesso di averne a disposizione grandi quantità nel 2013, quando si è accordato” per demolire il suo arsenale di armi chimiche. Nell’attacco con “il gas mostarda” dello scorso mercoledì non ci sarebbero vittime, ma i combattenti avrebbero riscontrato problemi fisici, dolori, mobilità limitata difficoltà respiratorie.
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