Incontro tra Abu Mazen e Hamas, filtra ottimismo: la riconciliazione è possibile

Filtra ottimismo dopo l’incontro fra il presidente dell’Anp Abu Mazen e alcuni dirigenti di al-Fatah con una delegazione di Hamas guidata da Nasser a-Din al-Shaer andato in scena martedì scorso a Ramallah. “Un incontro a sorpresa che nessuno si aspettava – ha scritto oggi al-Quds. – Ma le sue implicazioni potrebbero essere enormi”.

Sul tavolo c’erano la richiesta che Hamas consegni al governo dell’Anp la gestione della striscia di Gaza, in cambio dell’annullamento delle sanzioni adottate da Abu Mazen negli ultimi mesi verso Hamas. In prospettiva, anche la necessità di gettare le basi per nuove elezioni presidenziali e legislative. I primi commenti sono positivi. “Siamo pronti ad andare verso una riconciliazione” ha confermato Sallah al-Bardawil, un dirigente di Hamas a Gaza. Al-Quds ha rilevato peraltro che l’incontro è avvenuto “mentre il nostro orgoglio nazionale è al massimo per la vittoria di Gerusalemme“, l’aver cioè obbligato il governo israeliano ad annullare misure di sicurezza alla Spianata delle Moschee. “L’unità nazionale è adesso la nostra richiesta ‘numero uno'” ha spiegato il giornale.

Sul fronte israeliano va invece registrato l’aspro confronto a distanza tra Yair Netanyahu e Ariel Olmert, figli, rispettivamente, dell’attuale e dell’ex primo ministro. Ad aprire le ostilità è stato Netanyahu jr che, irritato da critiche mossegli da una piccola organizzazione di sinistra, Molad, ha replicato: “Ho visto che un lurida pagina finanziata pesantemente dalla organizzazione Molad, radicale e antisionista, finanziata a sua volta dal Fondo per la distruzione di Israele e dall’Unione europea, ha cercato di gettarmi fango”. Netanyahu jr. ha insinuato che la sinistra israeliana abbia invece chiuso un occhio sul figlio di Olmert, “sui suoi rapporti interessanti con un palestinese e sulle possibili implicazioni di sicurezza”. A chiarire il significato è giunto Olmert jr secondo cui anni fa ambienti ostili al padre diffusero la voce che egli “era fuggito a Parigi con un amico omosessuale palestinese”. “Tutto falso” ha precisato Olmert jr. che si è detto tuttavia molto turbato per “il razzismo e la omofobia” rilevati nel testo di Netanyahu jr. Da parte sua Molad ha minacciato di querelare il figlio dell’attuale premier.