In Giappone la nuova frontiera dello jihadismo, fermato un sospetto

L’ultima frontiera dello jihadismo è il Giappone. Dopo aver scoperto aspiranti membri di Isis in Europa e negli Usa, oltre che in tutto il mondo musulmano, il terrorismo conquista nuovi adepti nella terra del Sol Levante, con possibili legami con gli uighuri, i musulmani cinesi. La polizia giapponese infatti ha fermato un concittadino di 26 anni convertito all’Islam sospettato di voler unirsi ai combattenti dello Stato islamico in Siria. L’uomo, uno studente all’università di Hokkaido, stava progettando di volare in Medio Oriente in settimana per “combattere con Isis in Siria”, ha confessato il giovane alla polizia, secondo quanto riferisce il nipponico Mainichi Shimbun.

La sua storia è simile a quella di un ragazzo americano che sabato è stato arrestato mentre cercava di raggiungere la Siria per unirsi allo Stato islamico. Il 19enne, Mohammed Hamzah Khan, di Bolingbrook, in Illinois, è stato fermato all’aeroporto O’Hare di Chicago con l’accusa di aver cercato di sostenere il terrorismo.

L’arresto è stato effettuato dall’Fbi prima che il giovane si imbarcasse su un volo diretto a Istanbul, con scalo a Vienna. Adesso rischia fino a 15 anni di prigione. Khan è apparso davanti ad un tribunale federale: l’accusa sostiene di avere delle prove scritte che lo incastrano. Nella sua abitazione è stato trovato un disegno con una bandiera dell’Isis e la scritta in arabo “Come to Jihad”. Inoltre ha anche scritto una lettera di saluto ai genitori, in cui afferma di odiare l’occidente per la sua immoralità.

Secondo l’Fbi Khan avrebbe dovuto incontrare il suo contatto a Istanbul che lo avrebbe portato in Siria o in Iraq. Il 19enne avrebbe ammesso la sua colpa davanti agli agenti sostenendo che avrebbe voluto portare aiuti umanitari oppure combattere insieme all’Isis. Il giudice ha disposto il suo incarceramento fino al 9 ottobre, giorno dell’apertura del processo.