Il Mali annuncia: abbiamo sconfitto il virus ebola

Ieri il ministro della Salute del Mali Ousmane Koné ha dichiarato che il Paese è libero dall’Ebola, a seguito di un periodo di 42 giorni senza nuovi contagi. “Dichiaro oggi, 18 gennaio 2015, la fine dell’epidemia di Ebola in Mali”, ha ufficialmente affermato il ministro in un comunicato alla stampa, nel quale ha anche ringraziato gli operatori sanitari del Paese e i partner internazionali per il loro lavoro nel fermare l’epidemia. L’ultimo paziente infetto in Mali ha lasciato l’ospedale il mese scorso e gli operatori sanitari hanno monitorato più di 300 casi di sospetti contagi senza trovarne nessuno affetto dal virus emorragico.

Il Mali ha registrato 6 morti dall’inizio dell’epidemia che si è diffusa in Africa occidentale ed ha ucciso oltre 8.400 persone in Guinea, Sierra Leone e Liberia. Il Mali era stato il sesto Paese africano a registrare un caso di Ebola; riguardava una bambina di due anni, proveniente da un viaggio in Guinea, poi morta in ottobre a causa delle complicanze del virus.

Sierra Leone, Liberia e Guinea sono i tre Stati africano in cui Ebola fa ancora paura. In Liberia – il Paese maggiormente colpito al mondo, con 3515 decessi dal 2013 – l’epidemia starebbe rallentando. Lo riferisce un rapporto di Medici Senza Frontiere: i nuovi casi stanno diminuendo, tanto che il governo della Liberia avrebbe annunciato di essere ormai sul punto di contenere la diffusione del virus. I nuovi casi sono stati registrati negli ultimi tempi solamente in due delle quindici contee del paese africano, vale a dire Montserrado, contea alla quale appartiene anche la capitale Monrovia, e Grand Cape Mount, la contea che si trova al confine con la Sierra Leone.

Il governo cinese ha annunciato di aver già stanziato 121 milioni di dollari per combattere l’epidemia di Ebola in Africa Occidentale. Il Paese più popoloso al mondo, che non conta casi nel proprio territorio nazionale, ha annunciato di voler incrementare il suo impegno concreto nelle Nazioni maggiormente colpite dal virus: secondo quanto riportato dal China Daily, vicino al governo di Pechino, le autorità hanno deciso di inviare altri 232 operatori. 154 andranno in Liberia e 78 andranno in Sierra Leone e si aggiungeranno agli operatori già presenti sul territorio. La Cina, infatti, aveva già inviato nei mesi scorsi 43 medici e 35 specialisti in Sierra Leone, che si sono occupati di curare 61 pazienti e di addestrare 1600 operatori locali.