IL CALIFFATO A CACCIA DI DISERTORI. UCCISI 9 EX FOREIGN FIGHTERS

La compagine dell’Isis sembra si stia sgretolando tanto che sono avvenuti degli scontri armati – con morti e feriti – tra le stesse fila dei miliziani. L’Osservatorio siriano per i diritti umani ha informato che sabato scorso, nei pressi della cittadina di Al Bab nella provincia di Aleppo, non lontano dalla frontiera tra Turchia e Siria, è avvenuto uno scontro a fuoco tra i soldati del califfato e i cosiddetti “foreign fighters”, i combattenti stranieri che hanno lasciato le loro Nazioni per combattere sotto la bandiera nera dello Stato Islamico.

Secondo l’Ong, che conta su una rete di attivisti in tutta la Siria, “10 miliziani dell’Isis, tra cui un tunisino e 9 occidentali, hanno tentato di fuggire attraverso il confine siriano-turco per fare ritorno nei loro Paesi”. Ma “durante la fuga altri militanti dell’organizzazione sono riusciti a bloccarli e a portarli in un carcere nei pressi della cittadina di al Bab, nella provincia di Aleppo”.

Una volta in prigione “i dieci uomini sono riusciti a convincere il responsabile del carcere, un saudita, a lasciarli fuggire di nuovo” e a farsi consegnare delle armi per difesa personale. Il gruppetto dei fuggiaschi, nuovamente intercettato dai miliziani, avrebbe ingaggiato una vera e propria battaglia nella quale sarebbero rimasti uccisi 5 fuggitivi e 4 elementi del gruppo terroristico. Lo stesso Osservatorio riferisce che dallo stesso carcere era già avvenuta, nei giorni scorsi, una evasione di “di 90-95 persone, compresa una trentina di combattenti delle forze curde” catturati durante i combattimenti. Qualcosa forse, nella granitica organizzazione terroristica, sta iniziando a cedere.