I Tories guadagnano consensi

Sembra ormai passata quasi del tutto la tempesta che ha travolto la risicata maggioranza Tory in Gran Bretagna. Le onde del caso Brexit, particolarmente potenti dopo le dimissioni dei ministri Johnson e Davis, sembrano aver trovato quiete, così come lo stesso esecutivo, finalmente tornato a un indice di gradimento maggiore rispetto ai concorrenti laburisti. Il partito di Jeremy Corbyn, infatti, nell'ultimo periodo sembrava aver acquisito sempre più consensi, tanto da lasciar presagire addirittura un possibile nuovo referendum sul tema Brexit, improvvisamente calato in termini di gradimento fra i cittadini britannici all'indomani del terremoto che ha coinvolto la maggioranza dopo i due addii eccellenti e il passaggio alla “linea soft” pensata dala premier Theresa May.

La sbandata di Corbyn

Una premessa che introduce i risultati del sondaggio pubblicato dal 'Times', con il quale l'istituto YouGov registra il controsorpasso dei conservatori rispetto ai labour, grazie a un 39% che allarga non poco la forbice fra il partito della premier e quello del rivale Corbyn che, secondo il quotidiano britannico, sconta la sua posizione nei confronti dei rigurgiti di antisemitismo, ritenuta troppo passiva a dispetto delle sue storiche posizioni politiche sulla questione. Uno scivolone che conferisce un doppio vantaggio ai Tories, tornati a un buon livello di apprezzamento e nemmeno sfioranti dalle recentissime accuse lanciate all'ex ministro (e uomo di punta dell'area radicale dei conservatori) per la sua uscita sul burqa indossato dalle donne musulmane.

Scenari prossimi e futuri

Nonostante il vento non sia più contrario, la tensione a Downing Street deve per forza di cose mantenersi elevata. Da un lato perché il tema Brexit continua a mantenere il suo assetto di arma a doppio taglio, dall'altro perché la data di uscita si avvicina a ritmi serrati senza che un accordo definitivo sia stato trovato con Bruxelles. A quanto pare, però, gli effetti del dopo-Johnson non sembrano aver traumatizzato più di tanto il Partito conservatore, anzi rinvigorito dalla frenata di Corbyn. Eppure, almeno inizialmente, sembrava che lo spettro dell'addio senza accordo si trasformasse in un brutto affare con il quale, a rimetterci, sarebbe stata quasi soltanto la Gran Bretagna, con tutti i malumori conseguenti per il Paese e, di riflesso, per il partito di maggioranza. Uno scenario ancora possibile ma che, secondo gli esperti, non preoccupa poi così tanto.