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Grecia, trionfo per Mitsotakis

Il verdetto greco è implacabile: a scrutini non ancora terminati appare già chiaro come l'era di Alexis Tsipras alla guida del Paese sia ormai al tramonto. Stando ai numeri, il centrodestra di Nea Demokratia, del candidato Kyriakos Mitsotakis, viaggia su percentuali nettamente superiori ai rivali, che oscillano sui 10 punti percentuali (39,68% contro 31,52%).

Mitsotakis

La Grecia “rialzerà di nuovo la testa con orgoglio” ha commentato i risultati Mitsotakis, secondo quanto riporta la Bbc online. Mitsotakis, figlio dell'ex premier Konstantinos Mitsotakis, ha sottolineato che le elezioni gli hanno dato un forte mandato per il cambiamento, aggiungendo però che sarà il primo ministro di tutti perché i greci sono “troppo pochi per restare divisi”.E rimarca: “Lavorerò duramente, per tutti i greci e le greche, anche per quelli che non ci hanno votato. E cominceremo subito perché non c'è tempo da perdere”. Tsipras (che pure guadagna qualcosa rispetto alle europee) ha riconosciuto la vittoria del rivale e lo chiama per complimentarsi: “Abbiamo assunto decisioni difficili per portare la Grecia dove è oggi e abbiamo pagato un pesante prezzo politico”. Attesa finita, dunque, in Grecia per l'esito delle seste elezioni in dieci anni, le prime dalla fine dei piani di aggiustamento fiscale. Una svolta è il sogno che custodiva la Grecia, dove il tasso di povertà rasenta il 20% e il reddito annuo pro-capite si aggira intorno ai 15.530 euro, 4.000 in meno rispetto ai tempi pre-crisi. 

Previsioni

Il favorito di questa tornata elettorale era proprio il partito Nuova Democrazia di Kyriakos Mitsotakis. Secondo gli analisti, infatti, i conservatori erano dati in vantaggio di dieci punti sulla Coalizione della sinistra radicale (Syriza) di Alexis TsiprasLo scenario era stato previsto dalle stesse elezioni europee, quando Nuova Democrazia ha ottenuto la posizione di primo partito con più del 33% delle preferenze. Eppure, non è bastato che Tsipras abbia ridotto il tasso di disoccupazione nel Paese al 18%, abbia aumentato il salario minimo e reintrodotto la tredicesima sulle pensioni: i ceti medi gli contestano di aver rallentato l'economia, riducendo il loro potere d'acquisto. A dispetto di alcune voci di partito, il primo ministro Tsipras non si è mai dichiarato sconfitto in campagna elettorale. In un recente comizio tenuto a Salonicco ha, invece, previsto delle “sorprese” negli esiti delle votazioni. Il leader confida soprattutto negli elettori più giovani, tanto quanto nei più poveri e negli intellettuali. Per costui, infatti, Mitsotakis sarebbe l'espressione di un certo establishment responsabile di aver condotto il passe “verso la sua bancarotta economica, politica ed etica”. Mitsotakis, d'altra parte, è un ex banchiere, figlio del primo ministro greco dal 1990 al 1993. Il suo successo è stato costruito a partire dal malcontento crescente nel paese, e ha lambito diversi punti “caldi”, come il programma di salvataggio del Paese e l'accordo di Prespa, con il quale è stata risolta la questione spinosa del nome del Paese oggi chiamato Macedonia del Nord. Dal canto suo, il leader conservatore ha promesso nuovi investimenti e una strategia di privatizzazione di alcuni settori. 

Chiamata alle urne

Il Parlamento greco è composto da 300 seggi e vi accedono tutti quei partiti che superano la soglia di sbarramento del 3 per cento. La camera si regge su un sistema proporzionale, in base al quale viene dato un premio di maggioranza di 50 seggi al partito che raggiunge più consensi. Con la concentrazione del potere tra due forze politiche, per i due leder andare a votare diventa essenziale. Per questo, entrambi hanno fatto appello al voto, considerando i voti degli astenuti e disaffezionati alla politica. Mistotakis ha ribadito che, se il suo partito non riuscirà ad ottenere la maggioranza, ritornerà a nuove elezioni, anche se lo scenario più probabile ammetterebbe il coinvolgimento del partito di centro Kinal che, coalizzandosi con l'uno o l'altro, farebbe da ago della bilancia.

Marco Grieco

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