Grana per Obama: un giudice del Texas boccia le misure sull’immigrazione

Stop per Obama sul tema dell’immigrazione. Protagonista è il giudice texano Andrew Hanen che ha accolto l’istanza presentata da una coalizione di 26 Stati bloccando l’applicazione delle azioni esecutive del Presidente che prevedono la regolarizzazione di quasi cinque milioni di immigrati. Non è rimasta impassibile la Casa Bianca che ha annunciato di voler presentare appello contro la decisione. Ma intanto restano ferme le prime misure che dovevano entrare in vigore già domani, ampliando il programma che protegge dall’espulsione i giovani immigrati giunti illegalmente negli Usa da piccoli. Grosso modo, si tratta di 270 mila persone.

Invece, gli altri capitoli dell’ordine firmato da Obama dovrebbero entrare in vigore a maggio, e prevedono tra l’altro la protezione dall’espulsione anche per i genitori di cittadini Usa e per residenti permanenti che si trovano nel Paese da diversi anni . Lo scontro frontale sul tema era nell’aria, sin da novembre, quando Obama era passato all’azione firmando gli ordini esecutivi all’indomani della sconfitta alle elezioni di metà mandato, che hanno consegnato il controllo del Congresso ai repubblicani.  Il giudice Andrew Hanen, nominato alla corte federale dal presidente Gorge W. Bush nel 2002, non è di fatto entrato nel merito della questione, ma ha affermato che l’amministrazione non ha rispettato l’Administrative Procedure Act, che prevede un periodo di notifica e dibattito prima che la Casa Bianca proceda con un’azione esecutiva.

Il giudice Hanen ha affermato che nessuna legge concede all’amministrazione il potere di riconoscere una “presenza legale” ad oltre 4,3 milioni di immigrati irregolari, mentre “in realtà la legge impone che la presenza illegale di questi individui venga rimossa”. La Casa Bianca la pensa ovviamente in maniera opposta. “La Corte Suprema e il Congresso hanno messo in chiaro che il governo federale può fissare le priorità nell’applicare la nostra legge sull’immigrazione – ha sottolineato il portavoce Josh Earnest – ed è esattamente ciò che il Presidente ha fatto quando ha annunciato politiche di buon senso” per contribuire a riparare il guasto sistema di immigrazione made in Usa.