Gaza: uccisi 3 palestinesi entrati in Israele

Non cala la tensione nella striscia di Gaza. Militari israeliani hanno ucciso tre palestinesi che avevano tentato di infiltrarsi da Gaza. Lo ha reso noto un portavoce dell'Idf, le forze di difesa israeliane. Secondo il rapporto, diffuso dal Jerusalem Post, i tre palestinesi avrebbero oltrepassato la recinzione nella zona sud della Striscia ed sarebbero poi penetrati in una radura vicino al confine. Le forze armate hanno aperto il fuoco, uccidendoli. La striscia di Gaza è un'exclave del territorio palestinese confinante con Israele ed Egitto nei pressi della città di Gaza. Si tratta di una regione costiera di 360 km² di superficie popolata da 1.760.037 abitanti di etnia palestinese, di cui 1.240.082 rifugiati palestinesi. La situazione è sempre molto tesa. Lo scorso 16 gennaio l'aviazione israeliana aveva colpito un obiettivo militare palestinese a nord di Gaza. Secondo la televisione pubblica Kan, a essere colpita era stata una postazione di Hamas. Il raid aereo era stato effettuato in risposta al lancio di alcuni razzi avvenuto nel pomeriggio del 15 gennaio, che non avrebbe provocato né danni né feriti sul territorio israeliano.

Fame a Gaza

La storia della striscia è martoriata. Occupata durante la guerra arabo-israeliana del 1948 dalle forze armate egiziane, fu amministrata da un Governatore militare nominato dal Cairo fino alla Guerra dei sei giorni che la portò a essere occupata da Israele. Successivamente Gaza e l'intera sua Striscia furono restituite ai palestinesi che, con gli Accordi di Oslo, vennero autorizzati a costituire una Autorità Nazionale (ANP) che teoricamente dovrebbe amministrarla. L'esito tuttavia delle elezioni palestinesi, che nel gennaio del 2006 hanno visto la vittoria nella Striscia di Gaza dell'organizzazione guerrigliera e di Hamas (considerata organizzazione terroristica da Unione europea, Stati Uniti, Israele, Canada, Egitto e Giappone – ha portato nel giugno del 2007 a un duro scontro civile tra i sostenitori di Hamas e chi era fedele all'Anp, presieduta da Abu Mazen. Da quel momento la Striscia e la sua capitale sono state amministrate da Hamas, e il ripetuto lancio di razzi Qassām contro le vicine cittadine e gli insediamenti israeliani ha portato Israele a imporre all'intera Striscia un parziale embargo su uomini e materiali, e ad intervenire militarmente in ripetute occasioni, come nel corso dell'Operazione Piombo fuso (27 dicembre 2008 – 17 gennaio 2009), dell'Operazione Colonna di nuvole (novembre 2012), e nell'ultima offensiva iniziata nel luglio 2014 Operazione Margine di protezione. Intanto, la popolazione soffre la fame. Secondo i dati della Banca mondiale il tasso di disoccupazione a Gaza nel 2018 è salito al 52% mentre l’economia è crollata dell’8%. Sono 71mila le famiglie indigenti (circa 400mila persone) attualmente inserite nel programma di aiuti del ministero degli affari sociali. Ogni trimestre ricevono tra 1200 e 1800 shekel (300-450 euro) che però non bastano neppure ad assicurare un pasto al giorno e sono obbligate a far ricorso agli aiuti alimentari delle Nazioni Unite.