Le alture del Golan dovrebbero restare sotto la sovranità israeliana “per l'eternità“. Lo ha detto l'ambasciatore americano presso lo Stato ebraico, David Friedman.
Si tratta di una zona – conquistata da Israele durante la Guerra dei sei giorni del 1967 e poi annessa unilateralmente da Tel Aviv negli anni 80 – da sempre contesa con la Siria. A maggio, un importante funzionario israeliano rivelò che il riconoscimento degli Stati Uniti potrebbe essere imminente e che avverrà entro pochi mesi; e a fine agosto, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha chiesto a Washington di riconoscere la sovranità israeliana sulla zona, mentre la comunità internazionale non ne ha mai riconosciuto l'annessione.
In un'intervista rilasciata al quotidiano Israel Hayom, Friedman ha detto di non poter “onestamente immaginare una situazione in cui le alture del Golan non siano parte di Israele per tutta l'eternità“. “Non riesco a immaginare una situazione in cui il Golan torni alla Siria”, ha detto l'ambasciatore. “Una concessione territoriale sulle alture del Golan potrebbe mettere Israele in una situazione di grande inferiorità dal punto di vista della sicurezza, per non parlare del fatto che il presidente siriano Bashar al-Assad non merita regali”.
Il diplomatico ha aggiunto di aspettarsi “la continuazione dell'attuale status quo“. Friedman non ha escluso che l'amministrazione del presidente Donald Trump stia considerando un giorno di riconoscere il Golan come territorio israeliano. “Può davvero succedere”, ha detto l'ambasciatore. Durante la sua visita dello scorso mese in Israele, John Bolton, consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, ha detto che tale riconoscimento non e' in agenda per il momento.
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