EGITTO, GIRO DI VITE CONTRO LA STAMPA: 4 NUOVI ARRESTI

Sono già 18 i giornalisti finiti in carcere in Egitto in una fase segnata dalla repressione di gruppi islamisti e da una legge anti terrorismo che condiziona anche il diritto e il dovere di sapere. A questi vanno aggiunti altri 4 reporter arrestati proprio negli ultimi giorni. A riferirlo è il Comitato per la protezione dei giornalisti in un rapporto diffuso martedì. Tre degli arresti sono scattati per la copertura del trasporto delle salme di militanti dei Fratelli Musilmani uccisi da forze di sicurezza.

A inizio gennaio la stampa e i media di tutto il mondo hanno seguito il caso dei tre reporter di al Jazera rinchiusi per oltre un anno nel carcere egiziano: l’accusa nei loro confronti era quella di aver diffuso “false informazioni” a favore dei Fratelli Musulmani e del deposto presidente Mohamed Morsi. Già allora movimenti e associazioni protestarono per l’arresto dei reporter considerandola un’ingiustizia. L’emittente araba aveva pubblicato sul proprio sito la foto dei tre condannati con la scritta: “Questi tre giornalisti sono in carcere in Egitto da 400 giorni senza alcun motivo”.

Su Twitter era partita la campagna per promuovere la loro liberazione con l’hashtag #freeajstaff e verso la fine di gennaio grazie al nuovo decreto voluto del presidente al Sisi, nel quale si autorizza l’estradizione di tutti i cittadini stranieri condannati o in attesa di giudizio, si è potuto proseguire con l’espulsione dal Paese. Una notizia che i direttori di al Jazeera hanno definito buona precisando però che continueranno a lavorare fino a quando tutti i giornalisti non saranno liberati e la condanna in contumacia per altri colleghi non sarà stata revocata.