Economia globale, l'allarme di Lagarde

Christine Lagarde lancia l'allarme sull'economia mondiale che vive “un momento delicato“. Ciò significa – ha spiegato alla Us Chamber of Commerce – che “non solo dobbiamo evitare passi di politica falsi, ma che dobbiamo assicurarci di fare i passi giusti“.

La situazione

Il direttore del Fondo monetario internazionale, in particolare, ha invitato a ridurre al minimo gli errori sugli scambi commerciali e chiesto una riforma della tassazione per le imprese. “Le barriere commerciali chiaramente danneggiano gli investimenti e l'occupazione” ha messo in evidenza, osservando come una riforma della tassazione delle aziende è necessaria. “Le nostre analisi mostrano che i Paesi non-Ocse perdono 200 miliardi di dollari l'anno con le aziende che sono in grado di spostare i loro profitti in aeree con aliquote più basse” ha spiegato Lagarde, precisando che questo rende per i Paesi in via di sviluppo finanziare gli investimenti nelle persone e nelle infrastrutture.

Spettro recessione

Da gennaio, ha aggiunto, l'economia globale ha ulteriormente perso slancio, ma “non prevediamo alcuna recessione nel breve termine”. Le attese sono per una “ripresa nella seconda parte del 2019 e nel 2020“. Tuttavia ha sottolineato che queste aspettative sono “vulnerabili”. I rischi al ribasso sono dietro l'angolo, fra questi “la Brexit”. “Solo due anni fa, il 75% dell'economia globale stava sperimentando una ripresa economica – ha ricordato -. Per quest'anno, ci attendiamo che il 70% sperimenti un rallentamento nella crescita“.

Lotta alla curruzione

Lagarde ha poi esortato a una lotta senza quartiere contro la corruzione che “abbassa la crescita, aumenta le diseguaglianze e alimenta la diffidenza” oltre a causare pesanti perdite alle entrate fiscali e ridurre la qualità della spesa pubblica. In un nuovo studio, ha spiegato, “il Fondo stima che in un gruppo di economie simili, una minore corruzione è associata con maggiori entrate fiscali, con una differenza fino a 4 punti percentuali di pil fra i vari paesi”. Il costo della corruzione da sola è di 1.500 miliardi di dollari l'anno, circa il due per cento del pil globale.