Doccia gelata sul Giappone, il Paese torna in recessione

Doccia gelata sul Giappone: il Paese del Sol Levante è entrato ufficialmente in recessione, possibilità già paventata nei mesi scorsi e confermata ora dai dati preliminari dell’ultimo trimestre, diffusi questa mattina dal governo. L’Abenomics, ricetta del premier Shinzo Abe che aveva l’obiettivo di risollevare il Paese dalla decennale depressione economica, sembra essere fallito.

La notizia ha provocato un tonfo alla Borsa di Tokyo, che ha chiuso a -3%. Del resto, i dati diffusi parlano chiaro: il pil del terzo trimestre è sceso dello 0,4% su base congiunturale e dell’1,6% su base tendenziale, malgrado gli economisti avessero previsto una crescita di mezzo punto percentuale.

Due trimestri consecutivi di calo del Pil mettono dunque il Paese ufficialmente in recessione tecnica: nel secondo trimestre del 2014, infatti, il Giappone aveva registrato un crollo del 7,3%, a seguito dell’aumento dell’Iva dal 5% all’8%, cosa che aveva fatto crollare i consumi.

I dati diffusi allontanano dunque il nuovo aumento dell’Iva al 10%, che avrebbe dovuto scattare dall’ottobre 2015: ma potrebbero anche far saltare le elezioni anticipate che Shinzo Abe aveva fissato per il prossimo mese. Secondo quanto previsto, infatti, domani il premier dovrebbe annunciare lo scioglimento della Camera Bassa e la convocazione alle urne per il 14 dicembre: ma non sono da escludere colpi di scena dovuti alle disastrose notizie economiche.

Se le elezioni dovessero invece esserci, dopo la vittoria quasi scontata di Abe, il nuovo esecutivo potrebbe varare, come prima mossa, un nuovo pacchetto di misure per ridare aria all’economia del Sol Levante, dopo quello da oltre 5 mila miliardi di yen approvato nel dicembre scorso per smorzare l’impatto del rialzo dell’Iva.