Dietrofront: le spoglie di Franco non si toccano

La parola fine sul destino delle spoglie di Francisco Franco non è stata ancora scritta. La Corte suprema spagnola ha infatti deciso di sospendere la riesumazione delle spoglie dell'ex “Caudillo”. La decisione è giunta a seguito di una richiesta in tal senso da parte dei familiari di Franco. Il governo del premier socialista Pedro Sanchez lavorava al trasferimento dei resti di Franco dal mausoleo della Valle de los Caidos, vicino Madrid, in cui si trova dal 1975, al cimitero del Pardo, vicino alla tomba della moglie Carmen Polo. Il trasferimento era previsto per lunedì 10 giugno. La sospensione è stata decisa a titolo precauzionale, in attesa che venga valutato il ricorso presentato dalla famiglia contro la riesumazione. Per i giudici non aderire alla richiesta della famiglia potrebbe generare “pregiudizio” ai ricorrenti e “agli interessi pubblici incarnati nello Stato e in le sue istituzioni costituzionali”.

La tomba

La vicenda è caratterizzata da un braccio di ferro tra governo ed eredi di Franco. Il governo socialista si è anche opposto all'inumazione della salma nella cattedrale di Almudena, nel centro di Madrid, come avrebbero voluto i nipoti del Generalissimo. Un rifiuto motivato da ragioni di “ordine pubblico“, ha sottolineato Carmen Calvo. La vicepremier ha aggiunto che la cerimonia di sepoltura nel cimitero del Pardo avverrà senza l'esposizione di immagini di Franco. Il mausoleo della Valle dei Caduti fu voluto dal dittatore stesso per dare degna sepoltura ai golpisti caduti. Ma ben presto il Caudillo vi fece destinare anche repubblicani e oppositori. Attualmente, secondo un censimento del governo Zapatero, al suo interno si troverebbero 33.831 corpi