CENSURA SUL WEB, LA CINA PENSA A UN’AUTORITA’ INDIPENDENTE PER CONTROLLARE INTERNET

Ha riscosso molte critiche, arrivate da varie fronti, la conferenza governativa che si è svolta in Cina, alla quale è intervenuto anche il presidente Xi Jinping, che durante il suo intervento ha affermato che ogni nazione dovrebbe disporre di un’autorità indipendente per governare la propria rete in internet. Xi ha sottolineato l’importanza di esprimersi liberamente nel cyberspazio, ma la libertà dovrebbe andare di pari passo con “l’ordine”. Un’affermazione che non ha trovato molto consenso nei cittadini e, molti attivisti umani l’hanno considerata come un nuovo tentativo di limitare gli spazi di libertà sul web. Nel discorso di apertura del summit, Xi ha detto: “dovremmo rispettare il diritto di ogni singolo paese di governare e gestire il proprio cyberspazio….nessun paese deve tentare di perseguire l’egemonia sul web o interferire negli affari interni di un altro paese”.

In Cina la censura sui contenuti online è controllata dal governo centrale che ha disposto il blocco di diversi siti occidentali e di vari servizi come Facebook, Instagram, Twitter e Google. Nel discorso di Xi nessun riferimento al caso di Pu Zhiqiang, il più noto attivista cinese sul fronte dei diritti umani, processato ieri per aver postato sui social alcune critiche al partito comunista al governo. Alla conferenza cinese parteciperanno, tra gli altri, il premier pachistano Nawaz Sharif e quello russo Dmitry Medvedev.

Più volte Amnesty International ha condannato le leggi cinesi in materia di internet e il comportamento delle autorità di Pechino accusate di “perseguitare arbitrariamente individui e gruppi per il solo fatto di aver esercitato il loro diritto alla libertà di espressione online”. In Cina ci sono circa 700 milioni di persone che usano internet.