C'è l'accordo tra governo opposizioni

Fumata bianca all'esito della tavola rotonda fra governo e opposizioni del Togo, convocata per risolvere la crisi politica del Paese.

L'annuncio

Il risultato positivo delle trattative è stato noto in un comunicato stampa, nel quale si annuncia la firma della tabella di marcia che il presidente Faure Gnassigbe e i 14 partiti di opposizione s'impegneranno a rispettare. A fare da mediatore era volato in Togo il presidente del confinante Ghana, Nana Akufo-Addo, che ha presieduto la tavola rotonda voluta dalle parti per tentare di risolvere pacificamente l'impasse politica nella quale era caduto il Paese da agosto 2017, quando la protesta contro l'esecutivo è deflagrata nelle strade delle principali città. 

Le trattative

Una delle misure firmate dall'attuale presidente riguarda il rilascio di 45 delle 92 persone detenute a causa del loro coinvolgimento nelle marce di protesta di questi ultimi mesi. Ancora, si legge nel comunicato, le parti accettano di sospendere le manifestazioni in questa fase di dialogo. Una richiesta della coalizione di partiti all'opposizione presentata al governo è stata quella di lasciare in sospeso le elezioni in programma fino a che non si saranno prese decisioni sulla riforma elettorale e istituzionale. Durante l'incontro si è accennato alla volontà di tornare alla Costituzione del 1992, riformata dall'allora presidente Eyadema Gnassingbe, padre dell'attuale capo di Stato, per prolungare i termini di permanenza alla guida del paese. Le parti, a chiusura di questa prima tavola rotonda, hanno accettato di riunirsi nuovamente venerdì 23 febbraio, sempre a Lomè.

Dinastia

La famiglia Gnassingbe è al potere in Togo dal 1967 quando Eyadema, padre di Faure, è diventato presidente. Quest'ultimo ha governato il Paese fino alla sua morte avvenuta nel 2005, quando il figlio è diventato il nuovo leader, portando avanti una tradizione di famiglia. Subito Faure, come primo atto del suo governo, ha eliminato i limiti per l'incarico di presidente dalla Costituzione con il risultato di trasformare la sua famiglia in una sorta di “dinastia regnante“. Le dimissioni dell'attuale presidente sono ormai divenute la ragione di lotta per i partiti all'opposizione nel Paese.