Cairo sotto choc, esplode un’autobomba davanti all’Alta Corte egiziana

Una bomba è esplosa nel centro del Cairo davanti la sede dell’Alta Corte, sede e ufficio del procuratore generale. In un primo momento il bilancio era di 6 feriti ma l’emittente Nile News ha fatto riferimento anche ad alcuni morti. L’ordigno sarebbe esploso sotto un automobile parcheggiata nei pressi del palazzo. Le forze di sicurezza che hanno isolato la zona e sono impegnate a perlustrare il territorio per controllare che non ci siano altre bombe. La capitale non è nuova a questi attentati e negli ultimi giorni la situazione politica del Paese è particolare scossa a causa delle imminenti elezioni legislative e delle relazioni palestinesi inasprite in seguito alla decisione della Corte egiziana di dichiarare Hamas “un’organizzazione terroristica”.

Per questo motivo in migliaia sono scesi a protestare nelle strade di Gaza e nella vicina città di Khan Yunes. Sallah al-Bardawil, portavoce del gruppo palestinese ha dichiarato a gran voce: “La nostra pazienza ha un limite. Facciamo appello alle nazioni arabe affinché facciano pressione sull’Egitto” che con questo provvedimento, ha spiegato il dirigente, “renderebbe un servizio a Israele”. Ismail Radwan, un altro capo di Hamas, ha chiesto alle forze politiche del Cairo di collaborare in modo da fermare “il deterioramento e le deviazioni nelle relazioni bilaterali” e infine, ha aggiunto, è necessario “correggere il peccato”.

Da parte sua Marwan Issa, uno dei comandanti dell’ala militare dell’organizzazione palestinese, ha compiuto ieri una rara apparizione in pubblico, nel campus universitario di Gaza. “I tentativi internazionali di isolare Hamas – ha affermato, riferendosi in particolare ad Israele e all’Egitto – sono destinati a fallire. Siamo impegnati – ha aggiunto – ad accrescere la nostra forza e continuiamo a produrre razzi. Gli avvertimenti del nemico non ci interessano”.

Intanto le elezioni in Egitto rischiano di saltare in quanto la Corte Costituzionale ha accolto i ricorsi sulla legge che regola le prossime elezioni parlamentari previste per il 21-22 Marzo. Il presidente al-Sisi ha chiesto di correggere la norma secondo le linee dettate dai giudici. in particolare, la Corte ha bocciato l’articolo 3 che riguarda la ripartizione delle circoscrizioni elettorali nel Paese. L’elezione del Parlamento è un ulteriore passo del processo democratico indicato dal programma dei militari per l’Egitto dopo la deposizione e l’arresto dell’esponente dei Fratelli musulmani, Mohamed Morsi, il 3 luglio del 2013.