BLITZ IN IRAQ, LA COALIZIONE UCCIDE 36 MEMBRI DELL’ISIS

Trentasei militanti dello Stato Islamico sono stati uccisi da un blitz della coalizione internazionale guidata dagli Stati Uniti. A colpire una raffica di raid sulle posizioni del gruppo jihadista nel territorio di Mosul, a nord del Paese. A riferirlo è il ministero della Difesa di Baghdad il quale spiega che nell’attacco sono stati distrutti diversi veicoli usati dai combattenti dell’Isis, e aggiungendo: “E’ stato un duro colpo per le capacità militari dell’organizzazione”. Compiuto con il lancio di 11 razzi, il colpo rientrerebbe nelle attività di preparazione per l’offensiva prevista in primavera.

Il 26 febbraio, nella stessa città, i raid aerei della coalizione avevano ucciso quasi 46 persone, tra cui molte famiglie di Qayyara e Shura, due località a sud della capitale dello Stato Islamico. Tra le vittime inoltre sono state individuate anche i familiari di alcuni jihadisti. Il progetto è quello di riconquistare Mosul e assestare un colpo decisivo al Califfato. Essendo la città più grande sotto il dominio dell’Isis, è divenuta dal 2014 il cuore dell’azione terroristica in Iraq.

Il generale John Allen, che ha il comando delle operazioni, ritiene che per procedere alla destabilizzazione dello Stato Islamico è necessario esercitare una costante pressione nei loro territori prima di sferrare un attacco definitivo. Nell’offensiva su Mosul saranno impiegati circa 25 mila uomini, in gran parte dell’esercito iracheno, e addestrati da quasi 3 mila militari Usa giunti.