BANGLADESH, UCCISO DALLA POLIZIA LA MENTE DELLA STRAGE DI DACCA

E’ stato ucciso a Dacca, in Bangladesh, Tamin Chowdhury, considerato dalla polizia bengalese il sospetto organizzatore dell’attentato del primo luglio scorso al bar-ristorante Holey Artisan, costato la vita a 22 persone, fra cui nove italiani. Nel blitz odierno delle forze dell’ordine, sono morti anche altri due terroristi. L’operazione é avvenuta in una casa a Narayanganj, nei pressi della capitale. La polizia ha affermato di avere aperto il fuoco dopo che i sospetti terroristi hanno cominciato a sparare sugli agenti.

Tamim Ahmed Chowdhury, 30enne canadese di origini bengalesi, è stato localizzato grazie ad una informazione fornita da un militante del gruppo clandestino islamista Jama’atul Mujahideen Bangladesh (Jmb) – gruppo autore dell’attacco al bar – che era stato arrestato nei giorni scorsi. Su Tamin, ha ricordato il capo della polizia anti-terrorismo del Bangladesh, Monirul Islam, pendeva una taglia di 22.000 euro.

L’attentato del primo luglio venne rivendicato dall’Isis e – secondo vari siti specializzati nella lotta alla jihad via web – Tamin Chowdhury rappresentava il coordinatore della filiale bengalese del movimento fondato dal ‘Califfo’ Abu Bakr al-Baghdadi. Le successive indagini su Chowdhury hanno permesso di appurare che l’uomo era scomparso dal 2013 dal Canada, dove la sua famiglia era emigrata negli anni ’70, per ricomparire nel Paese natio all’indomani della strage al bar di Dacca.