Arabia Saudita: vietato lo sport femminile nelle scuole pubbliche

Vietato lo sport alle bambine delle scuola arabe. Lo ha deciso Azzam Al-Dakhil,il ministro dell’Istruzione saudita, deludendo le aspettative di quanti aspettavano un cambio di programma a riguardo. Nell’ambito di un incontro con il collega responsabile del Walfare, i giornalisti hanno chiesto ad Dakhil se intendesse introdurre l’ora di ginnastica negli istituti femminili. La risposta è stata chiara, un secco “No”.

In realtà, il divieto che in Arabia Saudita bandiva completamente lo sport dalle scuole per ragazze è stato eliminato nel 2013. A maggio di quello stesso anno il governo dichiarò in una nota dell’agenzia di stampa ufficiale che le bambine iscritte alle scuole private avrebbero potuto prendere parte alle lezioni di educazione fisica, purchè indossando abiti “conformi alla decenza”.

A scatenare le polemiche fu proprio questa precisazione che emarginava dalla possibilità di accedere alle attività di ginnastica le alunne degli istituti pubblici. Gli attivisti e le organizzazioni per i diritti umani, come Human Rights Watch, reputarono il regolamento insufficiente. Per questo motivo Minky Worden, direttore delle iniziative globali della ong ha ribadito che “tutte le bambine e le donne saudite dovrebbero poter godere dei benefici sociali, educativi e di salute che derivano dal praticare uno sport”.

Il dibattito rimane ancora aperto, infatti il vice ministro per l’Istruzione femminile avrebbe affermato che il ministero sta in effetti considerando la possibilità di introdurre l’ora di educazione fisica anche nelle scuole pubbliche. Sembra quindi che, sebbene con posizioni diametralmente opposte, al governo la questione sia presa in considerazione. In questo senso un segnale positivo è l’apertura del primo centro sportivo femminile a Khobar, e la partecipazione per la prima volta, nel 2012, di atlete saudite alle Olimpiadi.