Alture del Golan: nuovo teatro di conflitti tra Siria e Israele

Sono 4 i soldati uccisi nell’attacco con razzi anti-carro a un veicolo militare israeliano. A perdere la vita anche un casco blu dell’Onu, come conferma il portavoce del contingente delle Nazioni Unite disposto a sud del Libano a ridosso del confine con Israele.

Il razzo che ha colpito l’unità israeliana ha causato anche molti feriti trasferiti successivamente nell’ ospedale a Safed. L’attacco è stato rivendicato dal movimento sciita Hezbollah. Secondo la tv al Manar del gruppo armato filo iraniano “alle 11:35 locali un gruppo della Resistenza islamica ha compiuto un attacco contro il nemico” nel settore della fattorie di Shebaa controllate da Israele.

L’aviazione israeliana nelle prime ore della mattina aveva colpito alcune postazioni dell’artiglieria siriana in risposta ai due razzi che ieri dalla Siria hanno raggiunto le alture del Goaln. “E’stato mandato un chiaro messaggio, c’è un prezzo per gli attacchi che vengono dal territorio siriano”, ha detto il portavoce militare Peter Lerner.

Il raid è avvenuto in una zona sotto controllo di Bashar Assad, contro obiettivi del suo regime, ed è stata una pronta risposta al blitz missilistico con cui ieri i siriani hanno intimorito gli abitanti del territorio vicino al monte Hermon, costringendo i militari a evacuare i turisti che si trovavano negli impianti sciistici.

La radio militare israeliana intanto ha diffuso la notizia che i razzi sparati “sono stati lanciati intenzionalmente per volere di Hezbollah” aggiungendo che appare accertato un coinvolgimento dell’esercito regolare siriano. Il partito sciita libanese intanto nega qualsiasi ruolo nell’attentato.

La tensione si è inasprita dall’ incidente del 18 gennaio, quando un attacco aereo di Israele in Siria, vicino al Golan, aveva colpito un convoglio di Hezbollah uccidendo diversi guerriglieri del gruppo libanese e anche un generale della Guardia rivoluzionaria dell’Iran, Mohammed Allahdadi. Fra i membri di Hezbollah uccisi c’erano un comandante e il figlio dell’ex leader militare del gruppo, Imad Moughniyeh.