Sale la tensione tra Russia e Stati Uniti in Siria. Nelle scorse ore Mosca ha annunciato che considererà come bersagli aerei e droni della coalizione che voleranno nella parte occidentale del fiume Eufrate.
La mossa del Cremlino giunge in risposta all’abbattimento di un jet siriano da parte delle forze statunitensi, avvenuto domenica a sud di Tabqa, nella provincia di Raqqa. La Russia ha definito questo episodio “una violazione cinica della sovranità della Repubblica araba siriana”. Gli statunitensi si sono giustificati comunicando che il jet siriano aveva sganciato alcune bombe vicino ai combattenti delle Forze democratiche siriane (Sdf), impegnate contro lo Stato islamico.
“Qualunque oggetto aereo, inclusi i jet e i droni della coalizione internazionale, identificato a ovest dell’Eufrate – ha precisato la Difesa russa in un comunicato – sarà seguito dai mezzi antiaerei russi, sia terrestri sia aerei, come bersaglio aereo nelle aree in cui l’aviazione russa è in missione di combattimento nei cieli siriani”.
La Russia ha così deciso di sospendere il memorandum con la coalizione a guida americana per la prevenzione degli incidenti e sulla sicurezza dei voli militari in Siria. Da oggi, infatti, “termina la cooperazione con la parte americana nel corso dell’operazione in Siria“, ha precisato il ministero russo.
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