Al Sisi sarà “Faraone”

Egiziani al voto per il referendum confermativo chiamato ad avallare le modifiche costituzionali approvate nei giorni scorsi dal Parlamento, che consentono fra l'altro al presidente Abdel Fattah al-Sisi di restare in carica fino al 2030.

La partita

Le urne rimarranno aperte per tre giorni, cioè fino a lunedì. Un risultato positivo è scontato dato che praticamente non c'è quorum e per renderlo valido basta la partecipazione del 5% degli aventi diritto. Il Parlamento ha approvato il pacchetto di riforme con 531 voti a favore, 22 contrari e un astenuto, sostenendo che il presidente avrà così il tempo necessario per proseguire le riforme economiche e sociali impostate dopo gli anni turbolenti delle due rivoluzioni egiziane: quella del 2011 che depose l'ultratrentennale autocrate Hosni Mubarak e quella “popolar-militare” che portò alla caduta di Mohamed Morsi, espressione della Fratellanza musulmana. A guidare l'abbattimento di Morsi fu proprio l'allora capo di Stato maggiore e maresciallo di campo Sisi, le cui riforme conferiscono ora poteri anche di nominare alti giudici e aggirare eventuali veti giudiziari ai suoi decreti.

Riforma

L’emendamento più importante della riforma, come detto, riguarda l’articolo 140, modificato in modo da consentire ad al Sisi di restare virtualmente al potere fino al 2030. Il testo, infatti, prevede l’estensione del mandato presidenziale da quattro a sei anni, con effetto retroattivo rispetto all’attuale incarico del “Faraone”. Al Sisi – riporta l'agenzia Nova – in virtù dell’articolo transitorio 240, avrà inoltre la possibilità di candidarsi per un terzo mandato nel 2024. L'importante novità è stata introdotta dalla commissione Affari legislativi e costituzionali. Inizialmente la proposta dava ad Al Sisi la possibilità di candidarsi altre due volte (senza alcun effetto retroattivo sull’attuale mandato) e di restare quindi al potere fino al 2034.