Prosegue il braccio di ferro fra Nicolas Maduro e Juan Guaidò sugli aiuti umanitari destinati al Venezuela. Il vicepresidente del Paese sudamericano, Delcy Rodriguez, ha fatto sapere che il governo ha ordinato la chiusura del confine con la Colombia. Stessa frontiera attraversata da Guaidò poche ore prima, in violazione del bando imposto dal regime.
“Per le serie e illegali minacce da parte del governo della Colombia contro la pace e la sovranità del Venezuela è stata presa la decisione di una totale, temporanea chiusura di tutti i ponti che uniscono i due Paesi nello Stato di Tachira”. Guaidò aveva fatto sapere di essere stato aiutato dai militari venezuelani ad andare in Colombia. L'auto proclamato capo dello Stato ad interim del Venezuela, si era presentato a sorpresa a Cucuta, città colombiana al confine, al concerto organizzato per raccogliere aiuti per i venezuelani. Il ruolo dei militari è cruciale per le sorti del conteso governo venezuelano.
La portavoce di Donald Trump, Sarah Sanders, ha intanto ribadito la condanna “degli Stati Uniti all'uso della violenza da parte delle forze militari contro i civili e i volontari innocenti al confine con il Brasile”. La nota della Casa Bianca è stata diffusa dopo gli scontri al confine tra l'esercito di Caracas e gli indigeni nei quali due persone sono state uccise. Il governo di Maduro, tramite il numero due del partito Diosdado Cabello, ha negato la responsabilità dell'incidente. “Notizie di stampa indicano che i militari hanno ucciso due indigeni e ferito molte altre persone che tentavano di tenere aperta la frontiera per gli aiuti umanitari”, ha proseguito la Sanders, stigmatizzando l'ordine di Maduro di chiudere la frontiera con il Brasile. “Grandi violazioni dei diritti umani da parte di Maduro non restanno impunite”, ha avvertito la Casa Bianca citando l'ordine di aprire le frontiere del leader dell'opposizione Guaido, sostenuto da Washington. “I militari venezuelani devono far passare gli aiuti – ha concluso la Sanders – il mondo sta guardando”. Caracas, però, considera gli aiuti il preludio di un'invasione statunitense.
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