Svelato il mistero della Maddalena di Caravaggio

È stata Mina Gregori, massima esperta di Caravaggio, a fare la scoperta e a comunicarla al mondo dell’arte: almeno otto esemplari di questo quadro sono sparsi per il mondo. La prima copia sarebbe stata realizzata nel 1612 da Louis Finson e si trova nel Musée des Beaux Arts di Marsiglia. Un’altra riproduzione è La Maddalena di Klein che attualmente si trova in una collezione romana e che sarebbe stata esposta in diverse mostre con il benestare del ministero dei beni culturali.

Ma la Gregori ci tiene a sottolineare che l’originale è quello rinvenuto in una collezione di una famiglia europea, al momento nell’anonimato per paura di eventuali furti. “La Maddalena Klein rappresenta una donna non più giovinetta, quella qui rappresentata, invece, raffigura una giovane poco più che adolescente, la stessa che riprende poi Finson nella sua copia a Napoli – spiega la Gregori – e un’altra differenza è nelle pieghe lunghe della camicia, ottenute con una sola pennellata vigorosa, larghe e libere, tipiche di Caravaggio”.

Ci sarebbe anche un altro elemento che darebbe testimonianza dell’autenticità della tela. Infatti sul retro del quadro è stato rinvenuto un foglietto – la scrittura era seicentesca – con scritto “Madalena reversa di Caravaggio a Chiaia ivi da servare pel beneficio del Cardinale Borghese di Roma”. Ma secondo Mina Gregori sarebbe bastato solamente guardare il dipinto per accertarne l’autenticità: secondo “l’incarnato del corpo di toni variati, l’intensità del volto. I polsi forti e le mani di toni lividi con mirabili variazioni di colore e di luce e con l’ombra che oscura la metà delle dita sono gli aspetti più interessanti e intensi del dipinto. È Caravaggio”.