Morto René Burri, il fotografo di Che Guevara e Fidel Castro

Si è spento René Burri, uno dei maggiori fotografi del ‘900. Aveva 81 anni. Era nato a Zurigo, in Svizzera, nel 1933. Si appassionò sin da giovanissimo alla pittura e il cinema scegliendo di frequentare l’accademia d’arte locale. A 17 anni, nel 1950, entra alla scuola di fotografia della sua città e inizia a lavorare come regista e a realizzare i suoi primi documentari grazie alla sua prima macchina fotografica, una Leica. Nel 1955 il suo amico Werner Bischof lo avvicina, mettendolo in contatto con l’agenzia Magnum Photos dove presenta il suo reportage sulla realtà dei bambini sordomuti. Il reportage, con grande soddisfazione dello stesso Burri, venne pubblicato sulla prestigiosa rivista Life e fece il giro del mondo. Renè divenne fotografo per la nota agenzia e iniziò a girare il mondo.

Suo lo scatto più famoso di Che Guevara, ripreso mentre fuma il celebre sigaro. Di lui raccontava che gli sembrò “un uomo arrogante ma con charme, una tigre in gabbia”. Ma il maestro ha immortalato icone della cultura come Picasso, Giacometti e Le Corbusier, uomini di Stato come Fidel Castro e Winston Churchill, star del mondo del cinema e dello spettacolo come Ingrid Bergmann e Ursula Andress; ma anche gente comune incontrata, ad esempio, in Vietnam e Brasile o nelle altre Nazioni da lui visitate: Italia, Cecoslovacchia, Turchia, Egitto, Israele e molti altri Paesi.

Nel 1982 divenne presidente della Magnum Photos. “Burri – ricorda Martin Parr, attuale presidente della Magnum Photos – era non solo uno dei più grandi fotografi del dopoguerra ma anche una delle persone più generose che abbia mai potuto incontrare”. Nel 1991 è stato nominato Cavaliere dell’Ordine delle Arti e delle Lettere dallo Stato Francese. L’archivio di Burri contiene 30.000 fotografie, lasciate dal reporter al Museo dell’Elysee a Losanna; nel 2004 è stata realizzata una grande retrospettiva che nel 2005 è arrivata anche in Italia.