All’asta la lettera di Einstein in italiano: “Dio creatore elegante e intelligente”

Il prossimo 19 febbraio sarà venduta all’asta una lettera autografa di Albert Einstein scritta in italiano. Lo scritto reca la data del 12 luglio 1925 ed è indirizzato all’ingegnere Giovanni Giorgi col quale il grande scienziato affronta anche il tema della relatività. La notizia è stata diffusa dalla casa d’aste RRauction di Boston, che ha fissato la base per l’aggiudicazione a 55.000 dollari.

Einstein, che nel 1921 ottenne il Premio Nobel per la Fisica per il suo lavoro del 1905 sulla spiegazione dell’effetto fotoelettrico, rivolto all’ingegnere italiano scrive: “Caro signor collega, anch’io sono dell’opinione che un movimento di un etere tanto grande (formula matematica) e’ praticamente impossibile. Dio ha creato il mondo con più eleganza e intelligenza” concludendo così la breve missiva: “Non dubito della validità della teoria della relatività”.

Il padre della teoria relativistica della gravitazione, indicata come relatività generale, che descriveva le proprietà dello spaziotempo a quattro dimensioni (1915), respingeva nel complesso l’idea di un Dio personale ritenendola una forma di antropomorfismo propria della concezione ebraico-cristiana: “Io non credo in un Dio personale” scriveva nel 1954, un anno prima di morire, “e non ho mai negato questo fatto, anzi, ho sempre espresso le mie convinzioni chiaramente. Se qualcosa in me può essere chiamato religioso è la mia sconfinata ammirazione per la struttura del mondo che la scienza ha fin qui potuto rivelare.”

Ma non si può non ricordare quando nel 1929, Einstein confidò al The Saturday Evening Post “sono un ebreo, ma sono affascinato dalla figura luminosa del Nazareno. Senza dubbio accetto il Gesù storico! Nessuno può leggere i Vangeli senza sentire la presenza attuale di Gesù. La sua personalità pulsa a ogni parola. Nessun mito può mai essere riempito di una tale vita.”

E ancora, a pagina 38 del numero del Time del Dicembre 1940, rispetto alla sua posizione sulla Chiesa cattolica nel periodo storico europeo più travagliato precisò che “essendo amante della libertà, quando avvenne la rivoluzione in Germania, guardai con fiducia alle università… Ma le università vennero zittite. Allora guardai ai grandi editori dei quotidiani… Ma anche loro vennero ridotti al silenzio, soffocati nell’arco di poche settimane. Solo la Chiesa rimase ferma in piedi a sbarrare la strada alle campagne di Hitler per sopprimere la verità. Prima io non ho mai provato nessun interesse particolare per la Chiesa, ma ora provo nei suoi confronti grande affetto e ammirazione, perché la Chiesa da sola ha avuto il coraggio e l’ostinazione per sostenere la verità intellettuale e la libertà morale.”