Coronavirus: oltre 925 mila i decessi nel mondo, tutti gli aggiornamenti

Il paese più colpito in termini assoluti restano gli Stati Uniti. Seguono Brasile e l'India. La Giordania richiude le scuole

Hanno superato quota 925 mila i decessi nel mondo legati al coronavirus, secondo i dati dell’università americana Johns Hopkins. Il paese più colpito in termini assoluti restano gli Stati Uniti, con quasi 195 mila morti e oltre 6,55 milioni di contagi. Trump oggi è volato in California per fare il punto sui devastanti incendi che stanno divorando la West Coast. Dietro gli Usa, seguono Brasile e l’India.

Brasile

Il bilancio dei morti provocati dal coronavirus in Brasile ha superato quota 132mila: lo ha reso noto il ministero della Sanità, secondo quanto riporta la Cnn. I nuovi dati indicano che il Paese ha registrato ieri 381 ulteriori decessi, per un totale di 132.006 vittime dall’inizio della pandemia. Allo stesso tempo, il numero dei casi è salito a 4.345.610, di cui 15.155 nella giornata di ieri.

India

L’India ha registrato altri 83.809 casi di coronavirus nelle ultime 24 ore, un andamento che porta il bilancio complessivo dei contagi oltre quota 4,9 milioni: lo riporta il Times of India. Secondo i nuovi dati, ad oggi il Paese registra un totale di 4.930.236 contagi, inclusi 80.776 morti (di cui 1.054 nelle ultime 24 ore). L’India, come è noto, è il secondo Paese al mondo per numero di infezioni in termini assoluti dopo gli Stati Uniti (6.554.820) e il terzo per numero di decessi dopo Usa (194.536) e Brasile (132.006).

Picco di casi in Giordania

La Giordania chiude le scuole per due settimane a partire da giovedì, assieme a luoghi di culto, ristoranti e mercati pubblici. Si tratta di rinnovate restrizioni dopo un aumento record dei casi di Coronavirus negli ultimi giorni. Gli studenti erano tornati a scuola e i voli internazionali erano ripresi questo mese, ma le infezioni sono aumentate rapidamente, con un picco di oltre 200 nuovi casi al giorno. Il governo cerca di evitare il lockdown nazionale imposto in primavera che portò a un basso numero di casi su 10 mln di abitanti. Le restrizioni erano state revocate a giugno.