Nuovo caso di Covid in Vaticano. Dopo le Guardie svizzere, questa volta il Covd-19 è arrivato a Santa Marta, la residenza di Papa Francesco.
“Il malato, al momento asintomatico, è stato posto in isolamento, come anche coloro che sono venuti in contatto diretto con lui, e ha lasciato temporaneamente Casa Santa Marta, dove abitualmente risiede”, ha fatto sapere Matteo Bruni, direttore della sala stampa vaticana.
Bruni ha aggiunto: “Si continuano ad osservare le disposizioni emanate dalla Santa Sede e dal Governatorato dello Stato della Città del Vaticano e la salute di tutti i residenti della Domus viene tenuta costantemente sotto monitoraggio”.
Quello odierno segue i contagi avvenuti all’interno del corpo delle Guardie svizzere vaticane dei giorni scorsi. Al momento, nel corpo armato al servizio del papato creato nel 1506, sono stati rilevati 11 casi.
“È stato disposto da subito l’isolamento dei casi positivi e si sta procedendo con gli opportuni ulteriori controlli”, aveva assicurato ieri la stessa Guardia Svizzera Pontificia, aggiungendo che “sono state adottate le misure più utili, anche in termini della pianificazione dei servizi delle Guardie, per escludere ogni rischio di contagio nei luoghi dove la Guardia Svizzera Pontificia presta servizio”.
Oggi Papa Francesco ha incontrato in udienza nella Sala Clementina i carabinieri della Compagnia Roma “San Pietro” che prestano servizio nella zona del Vaticano.
“Rinnovo a tutti voi la mia riconoscenza per la presenza vigile e discreta attorno al Vaticano. Il Signore vi ricompensi! Ogni mattina quando arrivo qui nel mio studio nella Biblioteca, prego la Madonna e poi vado alla finestra a guardare la piazza, a guardare la città e lì, alla fine della piazza, vedo voi. Tutte le mattine vi saluto con il cuore e vi ringrazio”.
Con queste parole Papa Francesco ha esordito l’udienza esprimendo la sua gratitudine ai Carabinieri della Compagnia Roma “San Pietro”, “per il servizio che rendete alla Santa Sede, collaborando con le altre forze italiane e vaticane per la sicurezza e l’ordine pubblico”.
“La vostra apprezzata opera nei dintorni della Città del Vaticano favorisce il tranquillo svolgimento degli eventi che, nel corso dell’anno, richiamano pellegrini e turisti da ogni parte del mondo. Si tratta di un’attività che richiede, da una parte, l’esigenza di far rispettare le disposizioni che vengono impartite e, dall’altra, una disponibilità paziente alle esigenze delle persone. Quella pazienza che voi avete con tutti quelli che vi fanno domande, anche con i preti. Grazie di questo”.
Il Papa – scrive Sir – ha parlato del lavoro del carabiniere e soprattutto del rapporto che sa instaurare con la gente: “È curioso questo, è vero”, ha detto. “Quando una persona incontra un carabiniere, ha la consapevolezza di poter contare sul suo aiuto. E questo è più meritorio quando avviene nel nascondimento, attraverso quei piccoli ma significativi gesti del vostro servizio quotidiano”
“Se anche i vostri Superiori non vedono questi atti nascosti, voi sapete bene che Dio li vede e non li dimentica!”, ha concluso il Papa.
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