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Coronavirus, il Viminale: in una settimana denunciate 43mila persone. Ecco perché

Nonostante la gravità dell’emergenza sanitaria da coronavirus che sta affliggendo l’Italia, l’appello a rimanere in casa e spostarsi solo in caso di necessità, gli italiani continuano a trasgredire alle regole disposte dal governo.

Le denunce

Da una settimana, il governo ha decretato che l’Italia è un’unica zona protetta, questo per cercare di arginare la diffusione del contagio da Covid-19. In questo arco di tempo, sette giorni, le forze dell’ordine hanno controllato un milione di persone, mentre 43 mila sono state denunciate. La grande maggioranza delle denunce riguarda cittadini che hanno infranto l’articolo 650 del Codice penale, ossia non hanno rispettato un provvedimento delle autorità: sono stati trovati in giro senza motivazioni valide.

I dati

Nella giornata di martedì 17 marzo, sono state controllate 187.455 persone: 8.089 sono state denunciate in base all’articolo 650, altre 204 per falsa attestazione a pubblico ufficiale. Nella stessa giornata sono stati controllati 111.512 esercizi commerciali: 154 titolari sono stati denunciati e per 33 esercizi è stata sospesa l’attività. I controlli sono stati avviati lo scorso 11 marzo e, solo il primo giorno, i denunciati sono stati poco più di duemila. Il secondo giorno si è assistito al raddoppio delle denunce ed il terzo si è toccato quota 7mila. Il dato di ieri è il più alto, ad indicare una maggiore capillarità e severità nei controlli, ma anche che continuano ad essere tante le persone in giro nonostante i divieti.

L’appello a rimanere in casa

Di giorno in giorno, forze dell’ordine e autorità sanitarie rilanciano l’appello a tutti gli italiani a rimanere in casa, uscire solo per la spesa o comprovate emergenze, sottolineando di evitare assembramenti per salvaguardare la salute di tutti. Queste misure di quarantena sociale, sono mirate a ridurre il diffondersi del contagio di coronavirus. Complici le prime belle giornate di sole e la voglia di “evadere”, nelle strade però non si ferma il via vai di persone che escono per una passeggiata, o per far uscire il cane o per andare a fare una corsa, trasgredendo così le disposizioni anti-coronavirus.

Manuela Petrini

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