Coronavirus, Conte ringrazia la Chiesa

"Ha accompagnato, con la sua presenza concreta nel territorio la sofferenza del nostro popolo"

Il premier Giuseppe Conte

“La Chiesa italiana ha accompagnato in queste ultime settimane con la sua presenza concreta nel territorio la sofferenza del nostro popolo contribuendo (…) a sostenere soprattutto i più deboli, le famiglie in situazione di povertà”. Così premier Conte, che ringrazia la Chiesa sulle pagine di Avvenire. Ne riportiamo alcuni passaggi.

La lettera

“Gentile direttore, le scrivo nei giorni più difficili che la nostra storia recente ricordi, nel pieno della Settimana Santa, preludio a una Pasqua che rimarrà scolpita per sempre nelle nostre vite”, scrive il presidente del Consiglio Conte su Avvenire in vista della Pasqua. “L’emergenza che stiamo vivendo – nei suoi risvolti sanitari, sociali ed economici – rappresenta una sfida epocale per ciascuno di noi”. “La Chiesa italiana, in queste durissime settimane, ha accompagnato, con la sua presenza concreta nel territorio – sottolinea Conte -, la sofferenza del nostro popolo, contribuendo con molte iniziative a sostenere soprattutto i più deboli, le famiglie in situazioni di povertà e necessità”.

Sine populo

“Desidero, per questo, ringraziare il cardinale Bassetti e tutta la Conferenza episcopale, che ha generosamente devoluto per questa causa un’ingente somma proveniente dall’otto per mille, messa a disposizione per far fronte alle conseguenze sanitarie ed economiche causate dall’epidemia”. Soprattutto  – aggiunge il premier- desidero esprimere la mia gratitudine per aver compreso la dolorosa decisione di celebrare sine populo le liturgie nella consapevolezza dei beni supremi coinvolti in questo difficile passaggio della nostra storia nazionale. La Chiesa italiana ha dimostrato ancora una volta la sua naturale vocazione al dialogo e alla cooperazione con le istituzioni civili, la sua capacità di interpretare – con saggezza e discernimento – i segni dei tempi”.

Papa Francesco

“Ricorderemo questa primavera – prosegue Conte – come quella in cui, per la prima volta nella storia, il Papa ha presieduto le udienze generali e officiato l’Angelus in diretta streaming: le sue parole, pur pronunciate lontano da una piazza San Pietro avvolta in un silenzio irreale, sono arrivate a tutti. Ne ricorderemo l’alto valore simbolico, che ha respinto la dispersione e la rassegnazione che iniziavano a maturare anche tra i sacerdoti e la comunità di fede”.

Volontariato

“In questi mesi di sofferenza, tutto il mondo del volontariato, dell’associazionismo di base, del Terzo settore -prosegue Conte- ha mostrato, in coerenza con la sua missione, la massima attenzione alle conseguenze più drammatiche che la crisi sta provocando sui più deboli e vulnerabili. A tale proposito, ho accolto con vivo interesse l’appello lanciato, sul suo quotidiano, ad avviare una riflessione sul Servizio Civile Universale”.

Passaggio

“Pasqua – ho già avuto modo di ricordarlo – significa “passaggio”. Nonostante le limitazioni agli spostamenti, sarà una Pasqua di prossimità: la lontananza di questi giorni vissuti in casa ci aiuterà a ritrovarci ancora più uniti, rinforzati da un’esperienza che ci ha costretto a misurarci con le stesse difficoltà, alle quali abbiamo risposto con una voce sola. Il mio auspicio è che questi giorni difficili siano un “passaggio” verso momenti più sereni: torneremo gradualmente padroni del nostro quotidiano, delle nostre abitudini”.

Risurrezione

“Ci riprenderemo le nostre vite, scoprendo di essere una comunità forte, orgogliosa, solidale. Ed è forse questo il significato più profondo, per il quale ricorderemo questo 2020: l’anno in cui, dopo aver attraversato la “notte oscura”, siamo risorti, ricostruendo il nostro futuro sulle solide basi della solidarietà e della comunione”, conclude il premier Conte.