Coronavirus: continuano a salire i contagi, 4 le vittime

Bonaccini su Facebook: non vanifichiamo i sacrifici

Torna a salire il numero delle persone contagiate dal coronavirus in Italia. Nelle ultime 24 ore sono stati registrati 629 contagi, contro i 574 di ieri.Quattro le vittime. Il totale dei decessi, secondo i dati del ministero della Salute, sale così a 35.392, quasi la metà in Lombardia (16.837) .

In Veneto (+120), Lombardia (+94) e Emilia Romagna (+71) i maggiori incrementi. Solo in Trentino e Valle d’Aosta non si sono registrati nuovi casi. I tamponi effettuati sono stati 53.123, in crescita rispetto ai 46.723 di ieri. Questi i dati del ministero della Salute.

Alcuni dati

Nuovo aumento delle persone attualmente positive al Covid nelle ultime 24 ore: sono 14.406, 157 in più di ieri. Calano invece i ricoverati con sintomi (764, -7), quelli in terapia intensiva (55, -1). Crescono i soggetti in isolamento domiciliare (13.587, +165) . I dimessi ed i guariti sono 203.640, 314 in più di ieri. Questi i dati del ministero della Salute.

Dei 47 nuovi casi positivi registrati in Piemonte, 15 sono diagnosi del 13 agosto inserite in ritardo a causa di un guasto tecnico. La Sardegna comunica invece che dei 5 nuovi contagiati, 4 sono migranti sbarcati nel sud dell’Isola e uno è un cittadino rientrato dalla Spagna. La Sicilia informa poi che dei 46 nuovi positivi, 13 provengono da Malta. 

Bonaccini: non vanifichiamo i sacrifici

“Non vorremmo che a causa di comportamenti irresponsabili di chi pensa sia tutto uno scherzo o tutto sia superato, a breve venissero vanificati i sacrifici sopportati e dovessimo persino richiudere ciò che abbiamo via via riaperto”, “chi non ha capito perché, insieme a Luca Zaia, abbiamo deciso di dare una stretta ad alcuni locali e chi ha pensato bene di ricorrere agli insulti personali se ne faccia una ragione. Non arretro di un millimetro. Al primo posto la tutela della salute delle persone”. Lo scrive il presidente dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini in un post di Ferragosto su Facebook in cui ripercorre l’anno segnato dal coronavirus.

Bonaccini sottolinea di non aver mai pensato, alla rielezione a fine gennaio, che avrebbe dovuto “affrontare e contrastare una pandemia di tali terribili proporzioni”. “Eravamo la seconda regione più colpita – scrive sul social – perché l’unica che aveva in pancia il vero focolaio italiano, quello del basso lodigiano lombardo: Codogno infatti è più vicina a Piacenza che a tutti gli altri capoluoghi lombardi. È qui che abbiamo preso le restrizioni più robuste nel Paese: fummo i primi a chiudere le scuole, a chiudere bar e ristoranti, persino impedire il jogging“.

All’inizio ci siamo dovuti difendere e poi abbiamo imparato ad andare persino all’attacco del virus: facciamo ogni giorno migliaia e migliaia di tamponi e test sierologici come pochi altri in Italia, per monitorare, tracciare e isolare subito coloro che vengono trovati positivi. Se oggi sono svuotati i reparti di terapia intensiva e quasi azzerati i decessi quotidiani, se ieri eravamo tra i più colpiti e nelle ultime settimane oltre dieci regioni hanno un rt superiore al nostro, si deve anche a questo impegnativo e quotidiano lavoro nel territorio”.

Eppure, ammonisce, “guai a pensare di avere già vinto la partita”, “guai a pensare che si sia immuni, soprattutto ora che i nuovi casi riguardano soprattutto persone con meno di 40 anni e giovanissimi, che pensano probabilmente di essere invincibili”.