La siccità fa paura. Da più parti si levano i timori e gli avvisi al Governo affinché intervenga. Sulle riserve di acqua potabile “prepariamoci a un’altra estate critica”, avverte tra gli altri il segretario generale dell’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino centrale, Marco Casini. “La gestione dell’intero ciclo delle acque deve essere resa più efficiente il prima possibile”, avverte Casini.
Il ministro dell’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste, Francesco Lollobrigida, ha assicurato all’evento Coldiretti – incentrato sull’emergenza cinghiali – che “sarà riunita una cabina di regia presieduta dalla presidente Meloni per attivare azioni di emergenza”.
Con quasi un incidente ogni due giorni in Italia, l’invasione di cinghiali e altri animali selvatici ha provocato più di 200 fra morti e feriti sulle strade in un anno, oltre a danni alle coltivazioni e rischi sanitari per gli allevamenti. Una situazione peggiorata con la siccità che fa seccare i raccolti e asciuga i torrenti spingendo i branchi sempre più verso centri urbani e litorali a caccia di cibo e di acqua.
E’ quanto emerge dall’elaborazione di Coldiretti su dati Asaps, in occasione del vertice tra il ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida con i presidenti di Coldiretti Ettore Prandini, di Federparchi Giampiero Sammuri, di Fondazione Una Maurizio Zipponi e dell’associazione Agrivenatoria Biodiversitalia Niccolò Sacchetti.
“E’ una delle peggiori minacce alla sicurezza a 360 gradi, evidenzia la Coldiretti, dove oggi i bassi livelli dei fiumi permettono agli animali di attraversarli con più facilità, aumentandone le possibilità di spostarsi da un territorio all’altro”.
La presenza di 2,3 milioni di cinghiali stimati dalla Coldiretti in Italia provoca danni incalcolabili alle produzioni agricole, ma anche all’equilibrio ambientale di vasti ecosistemi territoriali in aree di pregio naturalistico con la perdita di biodiversità sia animale che vegetale senza dimenticare i rischi per gli allevamenti e il Made in Italy a tavola con la diffusione della peste africana.
Quasi sette italiani su dieci (69%), secondo l’indagine Coldiretti/Ixè, ritiene che i cinghiali siano troppo numerosi mentre il 58% li considera una vera e propria minaccia per la popolazione, oltre che un serio problema per le coltivazioni e per l’equilibrio ambientale come pensa il 75% degli intervistati. Da qui l’esigenza deninciata dal presidente della Coldiretti Ettore Prandini “di interventi mirati e su larga scala per ridurre la minaccia dei cinghiali a livello nazionale”.
“Sarà riunita una cabina di regia che sarà presieduta dalla presidente Meloni per attivare azioni di emergenza, ma anche per trovare tutti gli strumenti in un lavoro osmotico tra i vari ministeri, che permettano di pianificare in termini di breve, medio e lungo periodo azioni per arginare le criticità che ormai emergono, anche rispetto al cambiamento climatico, e che possano evitare anche i drammi come quelli che accadono sempre più spesso, con l’abbandono dei territori in termini di dissesto idrogeologico”.
Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste, Francesco Lollobrigida a margine del vertice sull’emergenza cinghiali con Coldirettii, Federparchi, Fondazione Una e Agrivenatoria Biodiversitalia, rispondendo a una domanda sulla siccità e precisando che “tutto il goveno sente la responsabilità di questa questione”. “Le risorse ci sono possono essere aumentate ma ci sono – ha detto il ministro – il problema è anche di natura normativa; è una nazione questa purtroppo che non si è resa conto di quanti ritardi aveva con una burocrazia che evita di azionare anche meccanismi virtuosi che possono andare incontro alle esigenze principali di cittadini”.
Fonte: Ansa
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