Inquinamento in lieve discesa negli ultimi 10 anni, ma ancora picchi di smog

I dati del Sistema nazionale per la protezione dell'ambiente, secondo cui il trend dell'inquinamento atmosferico è in miglioramento

L’inquinamento è in lieve discesa negli ultimi dieci anni in Italia, con una situazione nel 2022 di polveri sottili stabili e biossido di azoto in discesa, mentre l’ozono resta fuori controllo.

Sono i dati del Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente, secondo cui il trend è in miglioramento, con una “riduzione marcata e progressiva per il biossido di azoto e una diminuzione significativa di pm10 e pm2.5 nella maggioranza dei punti di misura”. Sul fronte ozono, invece, si rilevano picchi soprattutto durante l’estate per il caldo e la carenza di piogge.

Smog, ozono off limits ma polveri sottili stabili nel 2022

Ozono nei limiti solo nell’11% delle stazioni di rilevamento nel 2022, con picchi durante l’estate dovuti al caldo estremo e all’assenza di precipitazioni, mentre è risultato stabile il particolato ed è sceso il biossido di azoto. E’ il quadro della qualità dell’aria in Italia illustrato dal Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente (Snpa) che rileva come nel complesso prosegue l’andamento decrescente degli inquinanti negli ultimi dieci anni, con “una riduzione marcata e progressiva per il biossido di azoto e una diminuzione significativa del Pm10 e del Pm2.5 (polveri sottili, ndr) nella maggioranza dei punti di misura. Rimane stabile invece la situazione dell’ozono”.

Nel dettaglio sul particolato, secondo l’Snpa (il sistema delle agenzie ambientali regionali e provinciali con il coordinamento tecnico dell’Ispra) è stato “rispettato nell’80% delle stazioni di monitoraggio il valore limite giornaliero del Pm10 (50 microgrammi al metro cubo da non superare per più di 35 giorni in un anno) nel 2022, con superamenti in quasi tutto il bacino padano, nell’agglomerato di Napoli-Caserta, nella zona della Valle del Sacco (Frosinone), nell’area della Piana Lucchese e della pianura di Venafro (Isernia), in provincia di Brindisi, a Roma e nella provincia di Ragusa. Si registrano percentuali più alte, invece, se si guarda ai valori limite annuali delle polveri sottili Pm10 e del Pm2.5: a rimanere nei limiti dei 40 microgrammi al metro cubo per il Pm10 e dei 25 per il Pm2.5 sono rispettivamente il 99,6% e 98,7% dei punti di misura, con poche localizzate eccezioni”.

Nell’anno appena trascorso, spiega l’Snpa, “anche il valore limite annuale del biossido di azoto è rispettato nella larga maggioranza delle stazioni di monitoraggio (97,5%), sebbene sia da registrare il superamento in un numero limitato di stazioni, localizzate in grandi aree urbane in prossimità di importanti arterie stradali: Torino, Milano, Bergamo, Genova, Firenze, Roma, Napoli, Catania e Palermo. Il valore limite orario è invece rispettato ovunque”.

Da una preliminare valutazione dell’andamento tendenziale, prosegue la nota, “si registra una sostanziale stabilità dei livelli di Pm10 e Pm2.5 rispetto a quanto osservato negli ultimi 3-4 anni, con valori in alcuni casi mediamente più alti nel 2022 a causa probabilmente di un primo trimestre dell’anno particolarmente sfavorevole da un punto di vista meteo-climatico, con frequenti e intensi periodi di stagnazione atmosferica (alta pressione livellata, assenza di precipitazioni, vento molto debole o assente)”.

In generale, “si conferma l’andamento decrescente degli inquinanti dell’aria negli ultimi 10 anni, con una riduzione marcata e progressiva per il biossido di azoto e una diminuzione significativa del Pm10 e del Pm2.5 nella maggioranza dei punti di misura. Rimane stabile invece la situazione dell’ozono”, precisa il Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente. Questi dati 2022 andranno consolidati nei prossimi mesi con il completamento del processo di validazione. Sono i tecnici delle Arpa/Appa, con il coordinamento tecnico dell’Ispra, a monitorare la qualità dell’aria in Italia grazie ad una rete di oltre 600 stazioni di misura sparse su tutto il territorio.

Fonte: Ansa