Finalmente il governo è fatto. Ora si tratta di andare in Parlamento e approvarlo, e pare non debba esserci nessun problema rilevante, contenti tutti come sono di non dover interrompere prematuramente la legislatura. Certamente conviene al Paese ma anche ai parlamentari e questo va bene. Ben presto però dovremo verificare se il programma e il cammino che il Governo Conte bis corrisponderanno anch’essi con gli interessi degli italiani. Ad esempio se il debito sarà preso di mira o dimenticato, le tasse ridotte o aumentate, il sistema welfare reso più assistenzialista o equilibrato con i conti e giusto per chi lo finanzia, la stabilità e crescita occupazionale invocata o realmente sostenuta, il sistema dei servizi controllati o ignorati. Secondo me, questi punti sommariamente elencati, se dovessero essere ben gestiti e i governanti dovessero cessare di inseguire ossessivamente l’idea che governare significa distribuire denari e benefici ai propri ‘clientes’, oppure aprire dispute continue su ogni cosa, fuorché sulle vicende bancarie, autostradali, petrolifere, le cose potrebbero finalmente andare bene. Staremo a vedere, sperando cose buone.
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