LA VOCE DEGLI ULTIMI

Conciliazione vita-lavoro e mobilità: in arrivo i voucher

Voucher per la mobilità. La mobilità lavorativa agevola il reimpiego dei lavoratori licenziati nel settore pubblico. La mobilità lavorativa in Italia, riferisce il dossier Adecco, comprende un insieme di misure previste dalla legge per agevolare il reimpiego dei lavoratori licenziati a causa di speciali procedure di riduzione del personale. L’imprenditore può fare ricorso alla procedura di mobilità qualora- pur avendo utilizzato la Cassa integrazione guadagni straordinaria- non può garantire il reinserimento di tutti i lavoratori. Oppure quando, in un’azienda con oltre 15 dipendenti, ha la necessità di licenziare più di 5 dipendenti in 120 giorni. Per via della riduzione-cessazione dell’attività o di una sua riorganizzazione.

Voucher

E’ possibile presentare domanda per ottenere i voucher di conciliazione e mobilità promossi dalla Regione Toscana. Il bando, pubblicato sul Burt, è destinato a donne e uomini disoccupati. Inseriti nei percorsi di politica attiva del nuovo Patto per il Lavoro. O del Programma GOL. Garanzia Occupabilità Lavoratori. Il nuovo programma di politiche attive del lavoro finanziato dal Pnrr. “Lo scopo è sostenere i percorsi di ingresso e di reinserimento lavorativo. Rispondendo ai bisogni di conciliazione vita-lavoro e di spostamento. Possono richiedere i voucher donne e uomini disoccupati inseriti nei percorsi di politica attiva del nuovo Patto per il Lavoro. O del Programma Gol”, spiega l’assessore regionale alla formazione professionale, al lavoro e alle pari opportunità. Aggiunge Alessandra Nardini: “L’Agenzia Regionale Toscana per l’Impiego, ARTI, ha pubblicato sul Burt l’avviso pubblico per l’assegnazione di voucher di conciliazione e di mobilità. Ed è possibile presentare domanda. Ancora oggi, nel nostro Paese, quando si parla di conciliazione tempi di vita e di lavoro si parla quasi esclusivamente al femminile. Come se sia appannaggio esclusivamente delle donne il tempo di cura. Che sia relativo all’infanzia. Alla disabilità. Alla cura di persone anziane e non più autosufficienti, 

Conciliazione

Prosegue Nardini: “Con questa misura ci rivolgiamo volutamente alle donne e agli uomini. Con lo scopo di promuovere reali pari opportunità. Superare ruoli di genere. E consentire a tutti e tutte di poter conciliare”. L’avviso prevede il riconoscimento di misure di accompagnamento ai percorsi di politica attiva. Volte a favorire la conciliazione vita-lavoro. E a supportare la mobilità geografica. La cui necessità è rilevata nel patto di servizio con i centri per l’impiego. Sono destinatari dei voucher i disoccupati iscritti a un Centro per l’Impiego della Toscana. Ossia quanti hanno aderito alle misure di politica attiva previste nell’ambito del Programma Gol o del nuovo Patto per il Lavoro. In possesso dei alcuni requisiti. Ossia residenti o domiciliati in Toscana con Isee non superiore a 35 mila euro. Persone con responsabilità di cura nei confronti di figli/e minori di 13 anni. O familiari, parenti ed affini entro il secondo grado, in condizione di non autosufficienza o disabilità. Certificati ai sensi della normativa vigente

Voucher trasporto

Nel dettaglio, le misure volte a favorire la conciliazione vita-lavoro riguardano voucher per l’acquisto di servizi di cura. Intrattenimento, sostegno di figli minori di 13 anni. Ad esempio, servizi per la prima infanzia, ludoteche, eccetera. Inoltre voucher per l’acquisto di servizi di cura o assistenza per figli in condizione di disabilità o non autosufficienza. Certificate ai sensi della normativa vigente. Poi voucher per l’acquisto di servizi di cura. Assistenza ad altri familiari, parenti ed affini entro il secondo grado, anche non conviventi, in condizioni di non autosufficienza o disabilità. Certificate ai sensi della normativa vigente. Contributi forfettari per spese di trasporto a supporto della frequenza di percorsi formativi. Oppure tirocini concordati nel patto di servizio con i Centri per l’Impiego. O con soggetti accreditati ai servizi al lavoro. Il voucher per la mobilità è riconosciuto per l’utilizzo del mezzo di trasporto necessario, sia privato che pubblico, per il raggiungimento del luogo di erogazione della politica attiva concordata nel patto.

Mobilità

La mobilità è una procedura che si inserisce nell’ambito dei licenziamenti collettivi. E che, per via della comunicazione preventiva alle rappresentanze sindacali di categoria, ha come scopo l’individuazione di eventuali soluzioni alternative. Cioè l’assegnazione a mansioni diverse. Il temporaneo distacco dei lavoratori presso altre imprese. Qualora il controllo sindacale dia esito negativo e l’avvio di una procedura di mobilità si riveli inevitabile, il datore di lavoro deve tener conto dei criteri stabiliti con il sindacato per decidere quali dipendenti mandare in mobilità. Se non vi sono accordi specifici, deve considerare i carichi di famiglia, l’anzianità e le esigenze aziendali. I lavoratori individuati, e opportunamente avvisati secondo le modalità stabilite dalla legge, vengono dunque inseriti dalla Direzione provinciale del lavoro nelle cosiddette “liste di mobilità”. Per ciascun lavoratore, la lista di mobilità contiene informazioni su professione. Preferenza per mansioni differenti. Disponibilità a essere trasferito in una sede diversa.

Possibilità

La direzione provinciale del lavoro mette dunque in campo tutte le possibili iniziative per reinserire il lavoratore disoccupato nel mondo del lavoro. Anche attraverso la partecipazione a corsi di riqualificazione professionale. O l’impiego presso opere e servizi di pubblica utilità. Il lavoratore inserito nelle liste di mobilità ha diritto all’indennità di mobilità. A patto che abbia un’anzianità aziendale minima di 12 mesi (di cui 6 di lavoro effettivo). L’indennità dura 12 mesi in generale, 24 mesi per i lavoratori over 40. 36 mesi per i lavoratori Over 50. Per ottenerla, è necessario inviare la domanda all’Inps entro 68 giorni dal licenziamento. L’indennità viene riconosciuta solo a seguito di licenziamenti per riduzione del personale. Trasformazione aziendale. O esaurimento della cassa integrazione straordinaria. L’importo è del 100% dello stipendio per i primi 12 mesi. E dell’80% a seguire. La mobilità volontaria viene avviata su istanza del lavoratore. Tuttavia, è uno strumento applicabile solo al settore pubblico. I dipendenti pubblici possono chiedere spontaneamente di essere trasferiti ad un’altra amministrazione pubblica. Avanzando la richiesta di mobilità o prendendo parte a un concorso pubblico indetto dall’amministrazione di loro interesse. Nel settore privato, invece, questa possibilità non sussiste.

 

Giacomo Galeazzi

Recent Posts

La Juve domina, ma non graffia. Il Milan tiene

La Juve produce molto ma raccoglie il nulla, solo un punto che non serve ad…

27 Aprile 2024

Hamas diffonde video di due ostaggi

Hamas ha diffuso un video che mostra due ostaggi a Gaza. Lo ha riferito Haaretz.…

27 Aprile 2024

In Italia 60mila decessi per l’amianto in dieci anni

In Italia, negli ultimi dieci anni, sono state circa 60mila le persone morte per malattie…

27 Aprile 2024

Chi sono i 29 “alfieri della Repubblica”

Ventinove giovani alfieri della Repubblica: un riconoscimento alla solidarietà, ai comportamenti virtuosi e all'attenzione per…

27 Aprile 2024

Occupazione in crescita rispetto al pre-Covid

Nel 2023 la platea degli occupati in Italia ha toccato i 23,6 milioni di unità,…

27 Aprile 2024

Fine settimana di bel tempo, piogge sul Nord Ovest

La temperatura risale durante questo fine settimana, dopo le massime di circa 12 gradi toccate…

27 Aprile 2024