LA VOCE DEGLI ULTIMI

Vi racconto come ho scoperto la solidarietà dei territori italiani

In questo articolo su Interris.it, voglio raccontarvi cosa mi sono inventato tra i territori, e la grande solidarietà che sto scoprendo. Ho sempre creduto in questa scommessa, mi sono sempre immaginato un programma radio tra le persone. Così son partito con una tappa zero, dove con tutta la strumentazione ho raggiunto una meta nelle Marche. Il programma si chiama “Le Casellanti” su Rai Isoradio in onda dal lunedì al venerdì dalle 11 alle 12. L’obiettivo è coinvolgere la gente comune, un’ora di diretta in cui alternare tante voci che raccontano il territorio: dall’artigiano al commerciante, al pescatore, al contadino, all’artista, al presidente della pro loco o chi organizza eventi di ricorrenza ecc… Il tutto in un clima di leggerezza e contenuti. Un registro pulito, un’ironia elegante, e un creare “gruppo” e sinergia tra i presenti.

Una diretta di collettività, comunità dove ognuno a suo agio da un cenno su quel territorio. Così ho iniziato a girare tutta l’Italia da nord a sud, città e piccoli borghi, ogni tipo di realtà. Il fatto di tirare fuori il lato più umano della gente in queste dirette, che si appassiona sentendosi protagonista, fa sì che si evidenzi anche la parte più bella: tanta solidarietà. Esiste una grandissima rete di associazionismo, di volontari, che ogni giorno dedicano il loro tempo per i più bisognosi. Il bello di questi viaggi è che questa gente ti arricchisce, comprendi quanta grandezza c’è nell’animo delle persone. Spesso i mass media parlano di cose brutte, e per carità l’informazione deve fare il suo mestiere, ma ritengo che esiste una compagine di tematiche territoriali che meritano sempre più attenzione. Così mi è capitato spesso di coniugare il racconto del territorio con quello della solidarietà, che è un vero e proprio valore aggiunto di un luogo. Esiste una realtà che merita di venire a galla, di essere raccontata e divulgata. Ho trovato associazioni di volontari che tutti i giorni sono vicini e dedicano il loro tempo a ragazzi “speciali”, associazioni di chi ha avuto un incidente durante uno sport e senza arrendersi continuano a portare avanti la loro passione insieme ad altri con storie simili nonostante il misfatto, associazioni che fanno dell’arte un modo per stare vicino ai più deboli ed aiutarli a far emergere il lato creativo, ecc.. ecc.. Insomma c’è davvero di tutto.

Quando al microfono mi raccontano certe storie, seppur con i tempi radiofonici, si arriva a colpire la sensibilità di ognuno di noi, a capire quanto siano difficili certe situazioni e quanta gente non si volta dall’ altra parte solo perché’ il problema non è il proprio. Questa è la vera faccia dell’Italia. E io credo che bisogna proseguire e aumentare ogni campagna di sensibilizzazione. Soprattutto per arrivare al cuore dei più giovani. Io nel mio piccolo, do sempre spazio nel mio contenitore a queste iniziative ovunque le trovo nei territori. Perché è bello, perché tutto ciò è una medaglia per quel territorio, e raccontandolo si auspica si espanda sempre più ovunque. Poi il mio parlare con la gente, persone di ogni tipo di ogni carattere, di ogni stile di vita, mi porta ad avere una visuale sempre più vasta, ed è un piacere e un onore conoscere sempre più persone. Questo perché ognuno di noi deve confrontarsi perennemente. Il racconto dei territori è fondamentale per capire le radici, le tradizioni, i valori di quel posto, come i giovani stanno ereditando tutta quella cultura. Per questo fin dall’inizio ho creduto a questo progetto, che non avevo dubbi avrebbe avuto fin da subito successo, il successo della gente. La voce della gente piace, fa sì che chi ascolta si rispecchia. E più il borgo è piccolo più si conservano le tradizioni. Ho girato ogni posto dal mare alla collina alla montagna, e ogni luogo è bello perché particolare, ti innamori di ogni posto, ognuno differente in tutto come ci si sposta per pochi km.

Le nostre bellezze geofisiche alternare alle bellezze umane. Questo matrimonio corona e colora un determinato territorio. Io in radio non faccio altro che far disegnare alla gente tutto ciò. Ogni persona è puzzle di quel posto, ognuno che te ne racconta una parte. Girare l’Italia è bellissimo, ma soprattutto l’energia che si sprigiona nella gente come sanno che stai andando da loro per renderli protagonisti nella loro umiltà… e questa energia è la stessa che impiegano nella solidarietà. Quindi l’invito per chiunque vuole girare questo straordinario Paese è oltre a vedere le bellezze di un luogo, informarsi e scoprire la solidarietà di quel luogo, perché ogni volta è un valore aggiunto che ci trasmette!

Ivan Cardia

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