La partecipazione dei genitori alla formazione scolastica dei figli disabili rischia di restare solo sulla carta. Secondo la professoressa Evelina Chiocca (Coordinamento italiano insegnanti di sostegno) l’allarme riguarda la mancata attuazione del “piano educativo individualizzato” (Pei) tra scuola, famiglia e Asl. “A giugno la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina aveva anticipato l’adozione del nuovo modello di Pei. Che si baserebbe, quindi, su documenti non ancora adottati dal dicastero della salute. E non ancora prodotti dalla Conferenza unificata“, afferma Evelina Chiocca.
Inclusione
“Nella scelta del percorso scolastico (che, nella scuola secondaria di secondo grado, comporta il conseguimento o meno del titolo di studio) i genitori potranno esprimersi solamente per il primo anno di corso- evidenzia Chiocca-. Nei successivi anni sarà il Consiglio di classe a mantenere la scelta iniziale o a modificarla. Senza necessariamente interpellare i genitori. Quindi i genitori sono di fatto esclusi in sede di definizione delle risorse per il successivo anno scolastico. Ovvero nell’indicare le ore di sostegno o eventuali ore di assistenza all’autonomia e alla comunicazione”.